Scuola Roma, prof e studenti in isolamento: nei licei saltano le verifiche

Ridotti compiti in classe e interrogazioni: «Impossibile fare le valutazioni a metà anno». Dal Mamiani all’Orazio scritti e orali sono stati accorpati. Problemi nei professionali

Scuola Roma, prof e studenti in isolamento: nei licei saltano le verifiche
Scuola Roma, prof e studenti in isolamento: nei licei saltano le verifiche
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 31 Gennaio 2022, 22:34

La storia che si ripete a causa dei contagi e delle quarantene nelle scuole: prof e studenti a casa, perché positivi al Covid o in isolamento, hanno imposto a due scuole su tre di rivedere il piano delle verifiche di metà anno. I compiti in classe e le interrogazioni in sostanza che servono per valutare l’andamento di uno studente nei primi mesi dell’anno e far dire ai professori tra la fine di gennaio e la prima metà di febbraio quel ragazzo o quella ragazza hanno delle lacune in Greco o in Fisica che devono recuperare entro giugno, per non rischiare di essere rimandati o bocciati. 

Ma il virus, si è visto con la ripresa delle lezioni, dopo le vacanze di Natale ha fatto schizzare la curva dei contagi e, gioco forza, le verifiche stesse sono state annullate, ridotte, compresse. 

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I casi

«Nella nostra scuola - spiega Maria Grazia Lancellotti, preside del liceo Orazio - abbiamo optato per una valutazione mista scritto e orale, basta che ce ne sia una perché allo stato corrente non si può pretendere tre compiti scritti».

A titolo esemplificativo per Latino o Greco di prassi nella prima parte dell’anno servirebbero almeno tre versioni da tradurre in altrettanti compiti in classe e almeno due interrogazioni ma i contagi, gli isolamenti, le quarantene hanno fatto saltare il sistema. «Anche per adesso non si adotta il criterio del rigore - conclude la Lancellotti - c’è una grande flessibilità che rispecchia la condizione corrente: alcune classi non sono state toccate altre invece si e con le quarantene organizzare i compiti in classe è complicato». Al liceo Mamiani all’inizio dell’anno scolastico si è deciso di ridurre il numero delle verifiche: da tre compiti in classe a due, «con un voto unico - spiega la preside Tiziana Sallusti - tra scritto e orale e questa scelta è stata fatta proprio perché eravamo consapevoli che sarebbe stato un anno complesso. Se un professore è assente perché positivo non si può sostituire o, almeno non si riesce a farlo, perché si tratta di un’assenza di pochi giorni ma questo innegabilmente porta a frenare la didattica e a cancellare le verifiche». Al Righi, sempre a settembre, si è deciso di chiudere con il piano delle verifiche prima di Natale, adottando il trimestre invece del quadrimestre ma è chiaro «che i compiti in classe e le interrogazioni - spiega la preside Cinzia Giacomobono - sono state ridotte». 

Ritardi sulla didattica

Compiti in classe, interrogazioni che di fatto sono saltate o che non possono bastare a valutare nel modo corretto, come accadeva prima del Covid, la preparazione degli studenti. Con riverberi peggiori sugli istituti secondari tecnico-professionali. Qui al fianco delle verifiche abitudinarie ci sono anche quelle pratiche. Le attività di laboratorio che pesano sul curriculum e che devono essere valutate tanto negli istituti che si occupano di meccanica quanto negli alberghieri. A questo si aggiunge un ritardo sulla didattica partito già lo scorso anno, sempre a causa di positivi e quarantene, su cui si scagliano proprio gli studenti apprendendo che il prossimo esame di Maturità riporta in auge le prove scritte. «Al netto della questione delle verifiche di fine quadrimestre - commenta Michele Sicca, a capo della Rete studente Medi - il nodo cruciale è: cosa si verifica? Dall’anno scorso paghiamo un ritardo sulla didattica che non vorremmo passasse inosservato di fronte al nuovo esame di Maturità». Proprio gli studenti sono ora pronti a scendere nuovamente in piazza venerdì. E intanto calano drasticamente i nuovi contagi: ieri nel Lazio sono stati contati 6.615 positivi, quasi 5 mila in meno sul giorno precedente. Un ottimo segnale che dimostra come la curva sia in discesa. Diminuiscono anche i ricoveri: tra ordinari e terapie intensive il saldo è di 2.351 pazienti.

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