La storia che si ripete a causa dei contagi e delle quarantene nelle scuole: prof e studenti a casa, perché positivi al Covid o in isolamento, hanno imposto a due scuole su tre di rivedere il piano delle verifiche di metà anno. I compiti in classe e le interrogazioni in sostanza che servono per valutare l’andamento di uno studente nei primi mesi dell’anno e far dire ai professori tra la fine di gennaio e la prima metà di febbraio quel ragazzo o quella ragazza hanno delle lacune in Greco o in Fisica che devono recuperare entro giugno, per non rischiare di essere rimandati o bocciati.
Ma il virus, si è visto con la ripresa delle lezioni, dopo le vacanze di Natale ha fatto schizzare la curva dei contagi e, gioco forza, le verifiche stesse sono state annullate, ridotte, compresse.
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I casi
«Nella nostra scuola - spiega Maria Grazia Lancellotti, preside del liceo Orazio - abbiamo optato per una valutazione mista scritto e orale, basta che ce ne sia una perché allo stato corrente non si può pretendere tre compiti scritti».
Ritardi sulla didattica
Compiti in classe, interrogazioni che di fatto sono saltate o che non possono bastare a valutare nel modo corretto, come accadeva prima del Covid, la preparazione degli studenti. Con riverberi peggiori sugli istituti secondari tecnico-professionali. Qui al fianco delle verifiche abitudinarie ci sono anche quelle pratiche. Le attività di laboratorio che pesano sul curriculum e che devono essere valutate tanto negli istituti che si occupano di meccanica quanto negli alberghieri. A questo si aggiunge un ritardo sulla didattica partito già lo scorso anno, sempre a causa di positivi e quarantene, su cui si scagliano proprio gli studenti apprendendo che il prossimo esame di Maturità riporta in auge le prove scritte. «Al netto della questione delle verifiche di fine quadrimestre - commenta Michele Sicca, a capo della Rete studente Medi - il nodo cruciale è: cosa si verifica? Dall’anno scorso paghiamo un ritardo sulla didattica che non vorremmo passasse inosservato di fronte al nuovo esame di Maturità». Proprio gli studenti sono ora pronti a scendere nuovamente in piazza venerdì. E intanto calano drasticamente i nuovi contagi: ieri nel Lazio sono stati contati 6.615 positivi, quasi 5 mila in meno sul giorno precedente. Un ottimo segnale che dimostra come la curva sia in discesa. Diminuiscono anche i ricoveri: tra ordinari e terapie intensive il saldo è di 2.351 pazienti.