Pesaro, al porto si rivoluziona lo skyline: a inizio 2025 spunteranno le torri, l'anno dopo il complesso immobiliare Calata 52 (Renco) sarà finito

Al porto si rivoluziona lo skyline: a inizio 2025 spunteranno le torri
Al porto si rivoluziona lo skyline: a inizio 2025 spunteranno le torri
di Thomas Delbianco
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sabato 9 novembre 2024, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 11:30

PESARO Ex Consorzio Agrario, lavori senza più interruzioni. «Le torri si inizieranno a vedere nei primi mesi del 2025», dicono nel cantiere. E la Renco sui social promuove il complesso residenziale: «Tutto finito entro settembre 2026». Dopo la chiusura del procedimento di bonifica, nell'area dell'ax Consorzio Agrario sono finalmente iniziati i lavori. 

Gli operatori nel cantiere hanno riferito che stanno portando avanti le fasi di escavo e di realizzazione delle fondamenta, attività che precederà la realizzazione delle due torri residenziali. Le strutture inizieranno a spuntare in zona porto nei primi mesi del nuovo anno, secondo i tempi indicati da chi ogni giorno lavora lungo Calata Caio Duilio. Renco, che fa parte della società Nova Portum, ha iniziato a promuovere il progetto immobiliare "Calata 52", fornendo allo stesso tempo una notizia sui tempi di conclusione dell'intervento.

Il cronoprogramma

«Siamo entusiasti di annunciare un nuovo progetto di sviluppo situato proprio sul bellissimo mare di Pesaro. Il complesso di appartamenti a due torri, di 3.700 metri quadrati, si trova al porto di Pesaro, a soli 30 metri dal litorale. Grazie a un design sostenibile che enfatizza qualità e compatibilità ambientale, gli edifici raggiungeranno un rating di Classe Energetica A. Le torri saranno completate entro settembre 2026». Quattro anni fa, nell'autunno 2020, l'abbattimento del rudere. Da quel momento l'iter del progetto immobiliare "Calata 52" è stato molto travagliato. La Procura aveva bloccato il cantiere nel febbraio 2021. Da lì una lunga vicenda giudiziaria. Lo stop era alla costruzione di 63 appartamenti sviluppati su 7 piani e 6 attività (fra negozi e uffici) al piano terra, per un presunto abuso edilizio.

Il passato

Erano stati rinviati a giudizio l’amministratore e il legale rappresentante della Nova Portum, il direttore dei lavori e il responsabile del cantiere per inosservanza delle norme dei regolamenti edilizi e degli strumenti urbanistici. Il vulnus era la possibile incompatibilità del complesso edilizio con la destinazione portuale dell’area. Tra i nodi, il mutamento di destinazione d’uso in contrasto con le funzioni portuali. La sentenza del Tar di novembre 2022 aveva obbligato il Comune a correggere l’errore materiale sul permesso a costruire. Sanato l’errore, i tre imputati erano stati assolti e l’iter era ripartito con la società che, nei mesi successivi, aveva poi dovuto procedere con la bonifica. Il 10 agosto 2023 Nova Portum aveva comunicato una presunta contaminazione anche se i successivi esiti non avevano poi evidenziato nulla.

Nel dettaglio

Alla fine la Conferenza dei servizi era terminata con l'approvazione del "Piano di collaudo- Caratterizzazione del sito", collaudo eseguito lo scorso gennaio con l’Arpam che aveva poi proceduto alla validazione dei relativi dati. Poi il Comune aveva autorizzato la Ditta Nova Portum all’esecuzione degli interventi di bonifica, fino alla chiusura del procedimento e all'avvio dei lavori.

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