Lavori post sisma sotto la lente «Ora più sicurezza nei cantieri»

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Venerdì 24 Maggio 2019, 05:04
L'IMPEGNO
MACERATA Immediata riconvocazione del tavolo istituzionale in prefettura, attuazione delle normative del Durc di congruità e del settimanale di cantiere e preoccupazione per gli effetti del decreto sblocca cantieri sulla ricostruzione post terremoto. Cgil, Cisl e Uil lanciano l'allarme su una situazione stagnante, «dove le regole che ci sono non vengono rispettate e quelle che potrebbero arrivare a livello governativo incutono timori sul fronte di legalità e sicurezza». Un quadro che non promette nulla di buono e che soprattutto rallenta una ricostruzione che, seppur con numeri contenuti, qualche segnale positivo inizia a darlo.
Le preoccupazioni
«La massa salari registrata in Cassa Edile a marzo ha dato segnali di aumento ha sottolineato Jacopo Lasca della Filca/Cisl- ma la nostra preoccupazione è che pur in presenza di lavori che si sono svolti, alla Cassa Edile non è giunta alcuna richiesta del certificato Durc di congruità. In base all'ordinanza 58 questo strumento è operativo: è vero che c'è stato un ricorso da parte degli ordini professionali ma non è giunta alcuna sospensiva in merito, fino alla pronuncia del Tar che avverrà nei prossimi mesi. Ebbene dal 5 agosto 2018 tutti i cantieri che sono stati aperti hanno l'obbligo di avere il Durc per poter incassare gli stati di avanzamento dei lavori. E' strano che ad oggi alla Cassa Edile di Macerata non sia arrivata alcuna richiesta di questa certificazione. Nel mese di aprile sono stati certificati 4 milioni di euro di lavori che hanno un decreto ben specifico per il loro pagamento ma non c'è alcuna richiesta di questa congruità. Norme che vengono violate. Un aspetto molto preoccupante».
Il problema
Sempre Lasca ha poi sottolineato l'altro problema persistente nei cantieri del cratere sismico: e cioè il fatto che, proprio in barba alla mancata applicazione del settimanale di cantiere, non si sappia con precisione chi e quanti lavoratori operino nei cantieri della ricostruzione. «Non c'è lavoro senza legalità ha proseguito Lasca-. Noi verifichiamo ancora oggi un uso di lavoratori in distacco, lavoratori con contratti diversi da quello edile come il metalmeccanico o agricolo. Senza questo strumento non è possibile controllare ciò che accade nelle costruzioni sul territorio. Il lavoratore in distacco serve ad aggirare il sub appalto e il controllo di Cassa Edile, Inps e Inail. Lo posso trovare in cantiere ma è un dipendente fantasma. Quindi Durc e congruità da un lato e settimanale di cantiere sono fondamentali per non avere una situazione incontrollata dei cantieri della ricostruzione». Filomena Palumbo ha affrontato poi il tema dell'immediata riconvocazione del tavolo istituzionale in prefettura. «L'ultima e unica volta in cui si è riunito in prefettura tale tavolo ricorda l'esponente della Feneal Uil- è stato lo scorso 4 febbraio. Siamo a maggio e riteniamo che sia urgentissimo che lo si riconvochi. Anche perché nella prima riunione vi partecipò appena il 20% dei soggetti interessati. A parte i sindacati, ispettorato del Lavoro, l'Asur, la Cassa Edile, mancavano le organizzazioni degli artigiani, le cooperative, l'Agenzia delle entrate, la Finanza. Sedersi a questo tavolo rappresenta un passo fondamentale per mettere assieme tutti gli organi che controllano che siano in grado di dare risposte ai lavoratori che sempre più spesso si rivolgono a noi».
I controlli
Il problema dei controlli è stato ribadito anche da Massimo De Luca della Fillea Cgil. «Ci sono già poche forze che effettuano controlli in provincia ha detto- Asl e Ufficio del Lavoro erano in sofferenza prima e lo sono ancor di più oggi. Se pensiamo che si apriranno nel territorio in futuro 50mila cantieri noi li affrontiamo con 3 ispettori del lavoro e 3 dipendenti dell'Asl di Camerino. E' un'assurdità. Dall'avvio della ricostruzione nulla è cambiato: è tutto come prima e questo lo gridiamo forte. Così come siamo preoccupati da quello che può uscire dal decreto sblocca cantieri. Bene semplificare, però quando si vuole introdurre il massimo ribasso per i subappalti, quando anche il costo di manodopera e sicurezza potrebbero essere soggetti al ribasso qui si gioca sulla pelle dei lavoratori».
Mauro Giustozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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