L'ultimo weekend di shopping affolla di nuovo i centri storici

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Domenica 20 Dicembre 2020, 05:04
IL REPORTAGE
MACERATA Voglia di movida, voglia di Natale. L'ultimo weekend prima del quasi-lockdown delle festività natalizie ha portato fiumi di gente nelle vie del centro storico di Macerata. A fondersi nel sabato maceratese sono state due correnti: quella della caccia al regalo, che con centri e parchi commerciali chiusi ha riversato ancora più gente in vie e piazze cittadine, e quella di giovani e meno giovani pronti all'ultimo aperitivo.
La situazione
Il viavai tra piazza della Libertà, corso della Repubblica, via Gramsci, corso Matteotti, via Lauri e via Garibaldi ha iniziato a farsi intenso dopo le 16 con l'apertura pomeridiana dei negozi. Con il calare del sole e l'accendersi delle luminarie natalizie ad adornare le vie dello shopping, la gente ha iniziato ad affollare i locali. In un negozio di articoli da regalo natalizi, nei momenti di punta, c'erano anche 15-20 persone in fila ad aspettare il loro turno. Questo nonostante le raccomandazioni via social della stessa attività via social «Se volete evitare assembramenti e code visitate il nostro e-commerce», scriveva lo staff solo qualche giorno fa, ma l'invito non ha frenato la classica visita di persona.
Le preferenze
Pienone anche per le librerie: un volume da sgranocchiare durante le festività natalizie, magari sotto al piumone o appollaiati sul divano, è un classico, ancor di più con lo stop alle uscite di casa in arrivo nei giorni festivi e prefestivi. Ma l'atmosfera di festa che si è respirata nel pomeriggio è stata data soprattutto dai tantissimi, coppie e piccole comitive, che si sono dati appuntamento tra bar, enoteche e locali del centro. C'era da fare presto, con l'obbligo per le attività di abbassare le serrande alle 18 e allora tutti hanno anticipato l'aperitivo rispetto agli orari per-Covid, ma in ben pochi sembrano aver voluto rinunciare a questo rito che sa tanto di normalità. Il tran tran, sotto l'occhio discreto ma vigile delle forze dell'ordine è andato lentamente scemando dopo la progressiva chiusura dei locali. Borse piene e tasche un po' più leggere, una parvenza di normalità in un Natale che normale di certo non sarà. E oggi si ripete, per un'ultima volta. Un boccata d'ossigeno per i commercianti, che ora dovranno fare i conti con le imminenti chiusure.
La costa
L'ultimo sabato d'aria ha paralizzato il traffico a Civitanova. Lunghe code di auto in tutto il centro si sono formate dalla mattina fino all'ora di cena. Prima il mercato settimanale, poi lo shopping in corso Umberto I, corso Vittorio Emanuele, via Duca degli Abruzzi e viale Matteotti hanno registrato grandi numeri. Piazza e strade affollate in entrambe i casi ma difficile parlare di assembramenti nel senso di gruppi di persone ferme e vicine per diverso tempo. Non sono mancati controlli, anche se più informativi che repressivi. Sulle strade, auto di carabinieri, polizia e Guardia di finanza. A piedi, tra la gente, volontari della Protezione civile e carabinieri in congedo. Questi ultimi hanno presidiato alcuni luoghi dove potevano concentrarsi persone: ex pescheria e stazione nella mattinata. Per quanto riguarda le attività commerciali, difficile tradurre in incassi le presenze. Di sicuro, però, gli esercizi hanno avuto diversi accessi. Ha fatto un certo effetto vedere la coda davanti ad una libreria: da Ubik, lungo corso Umberto I, sono stati contingentati gli ingressi e al di fuori del negozio una decina di lettori in fila ordinata. In vista del nuovo lockdown, e di lunghe festività da passare in casa, un libro è in testa ai regali graditi.
Il movimento
«C'è stato tanto movimento in città dichiara Debora Pennesi, presidente dell'associazione commercianti del centro , mi auguro che sia così anche domani (oggi, ndr). E che tutti i miei colleghi facciano incassi considerevoli. Quello che ci aspetta da giovedì è una amara chiusura. I tre giorni di arancione prima di fine anno non risolvono nulla. Purtroppo ricevo diverse telefonate di colleghi disperati. Alcuni hanno intenzione di chiudere definitivamente. Li invito a non mollare: sono certa che con le riaperture le attività ripartiranno bene. Ma è dura. Nel fine settimana siamo aiutati dalle chiusure delle gallerie nei centri commerciali. Ma questo è l'ultimo». Anche per il mercato se ne riparla dopo l'Epifania.
Marco Pagliariccio
Emanuele Pagnanini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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