L'EMERGENZA
MACERATA Reazioni al nuovo Dpcm contro il Coronavirus dal mondo politico

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Lunedì 26 Ottobre 2020, 05:04
L'EMERGENZA
MACERATA Reazioni al nuovo Dpcm contro il Coronavirus dal mondo politico ed economico della provincia. «Faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per supportare quanti risentiranno delle restrizioni - ha detto il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli -, siamo già al lavoro per cercare di aprire la Ztl in centro storico, per dare respiro alle attività commerciali negli orari di apertura consentiti dal decreto». Ristoratori, titolari di pub, bar, gelaterie e pasticcerie si trovano alle prese da oggi, infatti, con disposizioni che dureranno fino al prossimo 24 novembre: orario di apertura dalle 5 alle 18, con la possibilità di effettuare la consegna a domicilio e, fino alle ore 24, la ristorazione d'asporto. Chiusura tout court, tra gli altri, invece, per piscine, palestre, cinema, teatri e discoteche.
La reazione
Veemente è stata la protesta del sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi, in un contesto in cui il Covid si è aggiunto alla ricostruzione post sisma: «Sono pronto a firmare un'ordinanza in cui autorizzo i nostri locali di ristorazione a rimanere aperti - ha affermato -, il Dpcm rischia di fermare quei pochi cantieri che sono partiti, siamo indignati e preoccupati. Da noi ci sono pochi piccoli negozi che rispettano le norme di prevenzione del contagio, sono pochi i posti letto dove far dormire gli operai delle ditte. Ora dove mangeranno?». Le ripercussioni del decreto rischiano di essere pesanti nonostante il paese sia Covid free: «Dobbiamo permettere, con il totale rispetto delle normative anti contagio, di continuare a lavorare tutte le ditte impegnate nei cantieri della ricostruzione: non possiamo più perdere tempo». Previsto nel primo pomeriggio di oggi, invece, l'appello del presidente di Confindustria Macerata, Domenico Guzzini, sulle misure restrittive anti Covid del nuovo Dpcm. Una conferenza stampa che arriverà dopo le parole del presidente nazionale Carlo Bonomi che ha avanzato perplessità sulla direzione intrapresa dal Governo e sulla prontezza dei ristori economici alle attività. Ne sa qualcosa il gruppo Baristi e ristoratori uniti delle Marche: «Ci siamo indebitati con le banche per poter riaprire e garantire la massima sicurezza dei nostri clienti - ha ribadito in tal senso Luca Falaschini, titolare del pub Green Door a Recanati e tra i portavoce del gruppo -, ora siamo di nuovo al punto di partenza. Nessuna pianificazione, nessuna spiegazione verso chi e in che modo saranno destinati i soldi annunciati (da 1,5 fino a 2 miliardi di euro, ndr.) - ha aggiunto -, io come molti altri sarò costretto a chiudere il mio pub, anche perché la situazione rispetto a marzo è peggiorata e i risparmi se ne sono andati. Questi mesi sono passati invano, dov'è la potenza di fuco promessa dal presidente del Consiglio? Per noi si tratta di un lockdown vero e proprio».
I timori
Tornando a Macerata, c'è desolazione anche nelle parole di Roberto Andreoli del Bar Mercurio: «L'aperitivo serale rappresenta almeno un 50% dell'incasso giornaliero e per altri arriva anche al 100% - ha spiegato -, confidavo nella chiusura alle ore 21». L'attesa adesso riguarderà gli aiuti economici annunciati anche sul fronte affitti: «Non vorrei ricorrere alla cassa integrazione e spero di non farlo - ha continuato Andreoli -, paghiamo alcune negligenze dello Stato, come sul potenziamento degli ospedali, sui trasporti e sulla didattica a distanza. Capisco che non sia semplice, ma anni e anni di sacrifici se ne sono andati e non abbiamo davanti neanche la prospettiva dell'estate. Non credo poi si possa garantire il ritorno alla normalità per Natale e, anche avvenisse come tutti speriamo, non vorrei che, visti i precedenti, poi a febbraio si tornasse daccapo. Da parte mia, inizieremo a restare aperti anche la domenica mattina».
Trova forza per non arrendersi anche Stefania Cittadini, titolare del ristorante La Filarmonica: «Dopo 7 anni di gestione non vogliamo mollare, anzi ci reinventiamo, visto che già sappiamo che non avremo alcun aiuto - ha sostenuto la ristoratrice di Macerata -, apriremo anche a pranzo, con il consueto servizio di pizzeria, come è prassi in tutte le località turistiche, nella speranza che la città torni a essere una meta capace di attirare persone da tutta Italia».
Andrea Mozzoni
Monia Orazi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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