Inclusione 3.0, un acceleratore dell'integrazione

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Lunedì 18 Giugno 2018, 05:04
LA CERIMONIA
MACERATA Studiare, trovare un lavoro, godere di occasioni di svago e cultura, stare con gli altri: sembrano attività scontate, ma non per tutti. Non ancora. Ma il cambiamento è nell'aria, anche se c'è ancora tantissimo da fare, grazie alle molte persone che quotidianamente si impegnano per creare le condizioni affinché ognuno possa esprimersi nella società. È il tratto comune emerso dalle storie raccontate al premio nazionale Inclusione 3.0 svoltosi nei giorni scorsi all'Università di Macerata. «Si tratta di un passo in avanti di un percorso per noi strategico, partito dal Dipartimento di Scienze della formazione e diventato un'iniziativa di Ateneo con una prospettiva fortemente educativa», ha detto il rettore Francesco Adornato.
I riconoscimenti
L'iniziativa è un riconoscimento di Unimc pensato all'interno del progetto Inclusione 3.0, di cui è responsabile da Catia Giaconi, per valorizzare percorsi e progetti di integrazione. Tra le realtà nazionali premiate vi sono la Rete italiana disabilità e sviluppo, che promuove l'inclusione in contesti di emergenza e sviluppo sociale; Educaid, organizzazione di educatori, insegnanti e ricercatori impegnata a realizzare contesti scolastici inclusivi in zone critiche, come Palestina e El Salvador. Il Macerata Opera Festival per il progetto Accessibilità, un modello per l'accessibilità alle opere teatrali in Italia e all'estero; l'associazione X Fragile, formata da genitori di figli con la sindrome da cui il nome, il cui progetto Grammatica X Fragile è un' esperienza nazionale di mutuo aiuto genitoriale. Altri premi ai progetti Mongolfiera dell'Anffas, Terremotati della Comunità di San Claudio , B&b like your home e Autism Friendly Beach dell'associazione Rimini autismo.
g. po.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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