IL WEDDING
MACERATA Matrimoni e cerimonie rischiano di andare in bianco anche

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Martedì 20 Aprile 2021, 05:06
IL WEDDING
MACERATA Matrimoni e cerimonie rischiano di andare in bianco anche nel Maceratese. Nessun riferimento all'abito delle spose o alle tuniche per la prima comunione, ma al continuo rimandare e addirittura rinunciare al banchetto, o persino all'evento religioso, senza certezze e con i tanti dubbi dovuti alle riaperture dal 26 aprile. Ennesimo danno economico da Coronavirus per la grande ristorazione un tempo invidiata per location e professionalità oggi allo stremo.
I dubbi
«In queste ore la nostra categoria dovrebbe essere al centro del dibatti in Senato - dice Rossano Orso dell'omonima struttura di Civitanova Marche -, non sappiamo se dobbiamo far riferimento alla ristorazione e quindi riaprire all'aperto dalla prossima settimana oppure in quella degli eventi e dei congressi che ripartirà dal 1° luglio». Per l'imprenditore si tratta di un'operazione spot da parte del Governo: «C'è stata una grande ribellione alla notizia della possibilità di assistere alle partite dell'Europeo di calcio, le persone ora hanno capito che dal 26 aprile che sarà tutto aperto, ma non è così - spiega -, la maggioranza dei ristoranti non ripartirà sia per l'impossibilità del servizio all'aperto che per le difficoltà economiche: cosa succede se arriva una pioggia improvvisa? Chi paga il personale o comunque gli acquisti delle materie prime?».
I numeri
Andando sui numeri la situazione non migliora: «Maggio è un mese perso e si è spostato tutto per il momento a luglio o agosto nella migliore delle ipotesi - aggiunge -, c'è perenne incertezza anche per chi vorrebbe fare un pranzo da 50 persone e qualcuno si riduce a fare i pranzi a casa con parenti e amici ed è da queste occasioni che poi nascono i focolai». Dal punto di vista economico è ancora peggio: «Nel 2021 la mia categoria ha lavorato solo a San Valentino, ci stiamo battendo contro i pagamenti della Siae ma è arrivata l'immondizia: tre rate per un totale di 27mila euro in attesa della quarta, così non si può andare avanti». Conferma la situazione oltremodo difficile per il settore anche Giuseppe Giustozzi anima del Gruppo Giustozzi Hotel per banqueting e catering nelle strutture del Parco Hotel e Villa Lauri a Pollenza, oltre al Cosmopolitan di Civitanova: «Speriamo si faccia presto chiarezza perché siamo allo stremo - conferma -, l'interesse per le cerimonie c'è ma senza una sorta di sicurezza la gente non prenota. Se ci avessero avvisati della ripartenza da aprile forse avremmo salvato il mese di maggio». Sul servizio all'aperto dice: «È una presa in giro, forse i politici al Governo hanno una scorza più dura per resistere alle basse temperature rispetto alla gente normale - scherza ma non troppo -, fino a giugno è tutto rinviato e già per luglio la situazione è migliore per le prenotazioni».
I rinvii
Altro luogo simbolo per le cerimonie è il ristorante Le Case di Macerata: «Non abbiamo ancora notizie certe ed è difficile pronunciarsi - dichiara Francesca Giosuè -, comunioni e matrimoni sono spostati almeno a giugno e qualcuno a deciso anche per settembre, bisogna anche considerare chi ha già rimandato il proprio evento lo scorso anno». Per Giosuè la gente è ancora impaurita: «Si vive alla giornate ed è impossibile pianificare, i clienti non sanno che fare ma in realtà non lo sappiamo ancora neanche noi - evidenzia -, alcune famiglie preferiscono fare la cerimonia in chiesa e poi in un secondo momento pensare al banchetto. Le prenotazioni per il mese di maggio sono state rimandate ma anche per giugno qualcuno è titubante».
Le novità
È in attesa di conferme anche Alessio Bottacchiari titolare del relais Villa Fornari a Camerino: «Stiamo cercando di capire cosa si intenda per servizio all'esterno - si interroga -, andranno bene anche verande e tensostrutture o no? Se avessimo un protocollo chiaro potremmo organizzarci, anche perché le cerimonie religiose si possono officiare ma noi non sappiamo ancora come doversi comportare in sicurezza». Domande che si fanno gli stessi clienti: «Ci chiedono un consiglio sull'eventuale spostamento del banchetto ma non sappiamo cosa rispondere - conclude -, non possiamo buttar via altri soldi, preferiamo lavorare meno ma con regole chiare e controlli».
Andrea Mozzoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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