LA CULTURA
FERMO Cielo grigio. Aria frizzantina, ma non troppo. Qualche raggio

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Domenica 31 Maggio 2020, 05:04
LA CULTURA
FERMO Cielo grigio. Aria frizzantina, ma non troppo. Qualche raggio di sole che fa capolino. Rimandato a tempi più clementi il primo giorno in spiaggia, i fermani (ma non solo), ieri, si sono riversati nei musei della città. Un bilancio positivo quello della riapertura. A metà mattina i primi visitatori si sono ritrovati all'ingresso di Palazzo dei Priori. Perlopiù coppie che hanno approfittato del tempo incerto e del biglietto gratis. Niente calca, ma piccoli gruppi che si sono dati il cambio. Nel palazzo di piazza si entra al massimo in dodici per volta. All'ingresso c'è il dispenser con il gel igienizzante. Spariti i portaombrelli, gli ombrelli si lasciano all'entrata nei sacchetti di plastica. Vista così, la Sala del mappamondo sembra più grande. Possono entrarci due persone alla volta. Rapite, si guardano intorno. Fanno qualche foto ed escono. Davanti alla porta, un'operatrice controlla che in ogni sala non entrino più persone di quelle consentite.
Il commento
«Dopo tre mesi in casa, è bello poter godere di questo spettacolo. È un'ottima iniziativa per conoscere meglio i nostri tesori. Abbiamo gioielli che spesso non conosciamo. Io è dalle elementari che non entravo qui», dice Massimo Bracciotti, fermano doc. Gira per le stanze del palazzo insieme a una ragazza. «È la prima volta che ci entro fa lei , è un vero spettacolo. Fa un certo effetto vedere queste meraviglie e come si sono mantenute nel tempo». A pochi passi, una coppia fissa il Rubens. «Dopo tanto tempo, finalmente posso vederlo», dice la donna che è di Milano. «Peccato che non possiamo prendere i dépliant, ma abbiamo approfittato della gentilezza della ragazza che controlla», prosegue. Le nuove regole hanno fatto sparire le brochure dai musei. Anche il touch screen resta spento. Mentre il totem per i non vedenti nella Sala del mappamondo va igienizzato dopo ogni uso. Ancora qualche minuto circondati dalla bellezza e si esce. Seconda tappa le Cisterne Romane. Si entra in sette per volta, più la guida. Anche qui, all'ingresso c'è il gel per le mani. Mascherine in faccia, i visitatori si sistemano nella prima sala. A un metro uno dall'altro, formano un cerchio. Finita la spiegazione, si spostano in un'altra sala. Così, per tutto il percorso. Scene simili al teatro dell'Aquila. I visitatori, sempre a distanza di un metro, si mettono a semicerchio. Per la spiegazione, la guida parte dal lampadario.
L'illuminazione
«Ho acceso tutte le luci dice perché oggi è un giorno importante. Dopo tanto tempo, rientriamo in uno dei luoghi più belli e suggestivi della città». Le persone ascoltano. Si guardano intorno, poi gli occhi si alzano verso l'affresco del soffitto. Al museo archeologico di Torre di Palme il quarto polo riaperto ieri si entra in tre per volta. A visitare i musei cittadini sono arrivati da tutte le Marche. «Mi hanno detto fa sapere il sindaco Paolo Calcinaro che c'era gente anche da Pesaro e Ancona. Una buona notizia perché significa che avranno mangiato nelle nostre attività, aiutando a far ripartire uno dei settori più penalizzati».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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