Imprese, torna il segno più crescono donne e stranieri

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Martedì 21 Maggio 2019, 05:04
L'ECONOMIA
FERMO Una su tre è guidata da una donna. Una su cinque da un cittadino straniero. Più della metà sono concentrate tra Fermo e il distretto della calzatura. Ma soprattutto, almeno finora, quelle che hanno aperto sono più di quelle che hanno gettato la spugna. Dall'inizio dell'anno sono 441 le nuove imprese iscritte al registro della Camera di commercio di Fermo. Quelle che si sono cancellate, nello stesso arco di tempo, sono state 405.
Il dato
Il saldo, dunque, è positivo (+36). Come anticipato, la maggior delle nuove nate si divide tra il capoluogo, l'Elpidiense e gli altri Comuni calzaturieri. Il primato va a Porto Sant'Elpidio che, ad oggi, ha visto l'iscrizione di 86 nuove aziende. Seguono Fermo con 70, Sant'Elpidio a Mare con 43, Montegranaro con 32 (stessa cifra di Porto San Giorgio) e Monte Urano con 28. Confrontando, Comune per Comune, i dati di aperture e chiusure, il chiaroscuro, però, aumenta. Se a Porto Sant'Elpidio, Fermo e Monte Urano le imprese aperte superano quelle chiuse (nei primi due casi di 64, rispettivamente +22 e +6, nel terzo di 27, +1), a Sant'Elpidio a Mare, dall'inizio dell'anno, le serrande abbassate sono state 54 (-11), a Montegranaro 36 (-4) e a Porto San Giorgio addirittura 53 (-21). Buone notizie arrivano, invece, da Montegiorgio, dove sono nate 16 imprese, e da Servigliano che finora ne ha viste 13. In entrambi i casi, il confronto dà esito positivo: le attività che hanno chiuso i battenti sono state infatti rispettivamente 8 (+8) e 2 (+11).
L'equilibrio
Nel resto del Fermano le cifre si fanno più equilibrate. Ci sono Amandola e Rapagnano dove le nuove imprese sono 9 e quelle chiuse 8 (+1) nel primo caso e 7 (+2) nel secondo, Monterubbiano con 8 attività aperte e 5 chiuse (+3), Falerone con 8 aperte e 11 chiuse (-3) e Grottazzolina con 6 aperte e 7 chiuse (-1). A Lapedona sono sorte 6 nuove imprese e ne sono state chiuse 2 (+4). A Magliano di Tenna il registro dice 5 aperte e 2 cancellate (+3), ad Altidona rispettivamente 4 e 6 (-2). Bilancio in pari per Campofilone, con 5 imprese aperte e altrettante chiuse, Massa Fermana (2 e 2), Belmonte Piceno (1 e 1) e Montefortino (1 e 1). Saldo positivo per Monte San Pietrangeli dove sono nate 7 nuove attività, a fronte di 3 chiuse (+4), Petritoli con 7 e 6 (+1), Pedaso con 6 e 4 (+2), Santa Vittoria in Matenano con 5 e 2 (+3), Monsampietro Morico con 3 e una (+2), Monte Rinaldo con 3 e una (+2), Monteleone di Fermo 3 e una 1 (+2), Torre San Patrizio con 7 e 6 (+1) e Ponzano di Fermo con 5 e 4 (+1). Saldo negativo, invece, per Montappone dove, a fronte di un'impresa aperta, ne sono state chiuse 4 (-3), Montegiberto (rispettivamente 2 e 3, -1) e Moresco (1 e 2, -1).
I piccoli paesi
Due le nuove attività sorte a Montelparo e Montottone. Una ha visto la luce a Monte Vidon Corrado. I tre Comuni, finora, non hanno registrato chiusure. Due, invece, le imprese che hanno alzato bandiera bianca a Ortezzano. Stessa sorte per una di Francavilla, una di Montefalcone e una di Smerillo. Chiusure che, per adesso, non sono state compensate da nuove aperture. Altri spunti interessanti arrivano dal genere e dalla nazionalità degli imprenditori. Delle 441 imprese iscritte in questi mesi al registro camerale, 151 sono dirette da donne (34%). Un dato che fa ben sperare in un territorio dove le quote rosa stentano ad affermarsi, nell'imprenditoria come in altri settori. Le nuove attività gestite da cittadini stranieri per ora sono 84 (19%), concentrate perlopiù nei settori dell'edilizia e delle scarpe. Calzatura, agricoltura e commercio, in generale, gli ambiti di appartenenza delle nuove attività. Da soli, racchiudono circa la metà delle ditte nate quest'anno.
I settori
Bene anche l'edilizia per la quale, se la ricostruzione riuscirà mai a partire, il lavoro non marcherà. Tra i settori in ripresa anche bar, pizzerie, affittacamere e servizi di consulenza. Stando ai dati, che sono sì parziali, ma che comunque segnano un'iniziale inversione di tendenza, sembra che il Fermano stia davvero provando a rialzare la testa. La strada è ancora lunga e tanto c'è da fare. Forse i fasti dei decenni scorsi non torneranno, ma i segnali di ripresa ci sono e vanno colti. In questo senso, tanto potrà fare l'area di crisi complessa. Una nuova sfida per aiutare il territorio a risollevarsi e - l'auspicio comune - a crescere.
Francesca Pasquali
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