AMANDOLA
Si tinge di azzurro il Comune montano più grande del Fermano. Amandola

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Sabato 26 Settembre 2020, 05:04
AMANDOLA
Si tinge di azzurro il Comune montano più grande del Fermano. Amandola diventa roccaforte di Forza Italia, unico Comune nelle province di Fermo e Ascoli dove il partito conquista il primo posto. Un risultato importante trainato dal candidato Lando Siliquini, forzista della prim'ora, che, dopo alcuni anni di assenza dal partito e dalla politica, inaugura il ritorno nell'agone elettorale con un successo personale rilevante e fa schizzare in alto i consensi di Forza Italia, specialmente nella zona montana. Ad Amandola Forza Italia ottiene 385 voti pari al 22,58%. Sorpassa il Pd, storicamente sempre forte in questo comune, che si ferma a 331 voti ovvero al 19,41%. Siliquini si è aggiudicato ben 322 consensi dei 385 complessivi di Forza Italia, cioè l'83,63%. «Tutti i circoli montani e personalmente siamo molto soddisfatti di aver contribuito a far scattare il seggio per Fi nella provincia di Fermo, ricoperto da Jessica Marcozzi alla quale va gli auguri dice Siliquini -. Ho avuto un consenso bipartisan, da parte di tante persone moderate che volevano il cambiamento». Siliquini si pone come punto di riferimento per l'area montana, dell'entroterra, sia della nuova amministrazione regionale che di Forza Italia, richiamando l'attenzione sulle problematiche pesanti del territorio come la ricostruzione post sisma, la sanità, la viabilità, la necessità di creare lavoro per evitare il continuo spopolamento. Siliquini si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe. «Ho dato il mio contributo dice - in un contesto molto difficile per vari motivi: concentrazione di 3 candidati della destra tra Amandola e Montefortino, un bacino elettorale montano diviso in due circoscrizioni, l'area del cratere che ha svuotato le residue energie elettorali di un territorio in fase di spopolamento, sezioni locali di Forza Italia ridotte al lumicino da pregresse male gestioni con conseguente assenza di un apparato di sostegno».
Francesco Massi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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