Lorenzo Catraro, anche se non basterà a farle uscire dall'isolamento infrastrutturale,

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Sabato 15 Agosto 2020, 05:05
Lorenzo Catraro, anche se non basterà a farle uscire dall'isolamento infrastrutturale, che benefici porterà alle Marche velocizzare la linea Adriatica?
«Quando sarà finita, tra Bologna e Lecce ci sarà un'ora in meno di viaggio. Vantaggio non indifferente anche per le Marche. Il problema di fondo, però, è che va cambiata la prospettiva politica, inquadrando la questione del trasporto ferroviario nel contesto europeo, con un uso sempre maggiore del trasporto su ferro anche per le merci. La linea Adriatica non può essere considerata a sé: è un sistema complesso, in cui si innestano anche la Orte-Falconara, il bypass di Falconara che sta partendo, l'Interporto, la Civitanova-Albacina. Non va trascurata neanche la questione dei corridoi europei: sul mondo ferroviario si sta muovendo una massa di interessi che cambierà profondamente anche la geografia del territorio».
A differenza di altre opere infrastrutturali, che le Marche hanno dovuto aspettare per decadi senza vederle realizzate, la velocizzazione della linea Adriatica è partita: fortuna o interessi di più regioni?
«Rfi sta andando avanti e si sta lavorando bene e speditamente anche perché la velocizzazione è fatta su un tracciato già esistente. I lavori sono in fase di completamento e porteranno indubbi benefici. La difficoltà starà nell'intervenire su alcuni tratti, come quelli dove è necessario allargare i raggi di curvatura dei binari o in presenza di zone edificate. Inoltre, non si deve sottovalutare che attraversare stazioni a 200 all'ora comporta una situazione particolare ed anche delicata».
C'è un'alternativa migliore alla velocizzazione?
«Si è molto parlato dell'arretramento della linea, che ha senso per liberare la costa e far sì che si possa andare a 250 all'ora, ovvero raggiunger l'Alta Velocità, ma apre il fronte delle problematiche legate al raggiungimento dei Comuni finora serviti dal trasporto ferroviario, che poi dovrebbero essere collegati magari con pullman. Nel caso si decidesse di percorrere questa strada, però, andrebbe fatto in accordo con l'Emilia Romagna e l'Abruzzo, non può riguardare solo noi. La Regione Marche aveva fatto richiesta al ministero dei finanziamenti per uno studio di fattibilità dell'arretramento, ma ancora non è arrivata nessuna risposta, anche perché nel frattempo c'è stata l'emergenza Covid. Ora però sembra cambiata anche la sensibilità sul tema, soprattutto alla luce di Italia Veloce e di quanto detto da Franceschini: la ferrovia, dacché sembrava ormai tagliata fuori, sta tornando ad avere un ruolo centrale».
Molti dicono che la Quadrilatero abbia messo in ombra l'interesse per le ferrovie, è così secondo lei?
«Sì, la scelta politica di investire fortemente sulla Quadrilatero, ha fatto passare in secondo piano la ferrovia. Sono diventato consulente del presidente Ceriscioli in materia ferroviaria nel febbraio 2018 e da allora abbiamo lavorato molto per recuperare una situazione che era completamente da ricostruire. Proprio sul vostro giornale, l'ex assessora alle Infrastrutture Paola Giorgi ha giustamente rivendicato la sua scelta sulle questioni stradali, ma nel frattempo, la ferrovia non era stata seguita più di tanto. Tant'è vero che abbiamo dovuto riallacciare i rapporti con Rfi e costruire un sistema di lavoro che, negli ultimi due anni, ha portato a diverse cose positive: tra queste, siamo tornati sul pezzo per il nodo della Orte-Falconara, andando avanti sul tratto Albacina-PM 228, poi il protocollo d'intesa tra Regione ed Rfi per la soppressione dei passaggi a livello, tra i primi in Italia».
Cosa dovrebbe fare la nuova giunta che si insedierà in autunno per portare a casa le partite sulle ferrovie?
«La nuova giunta si troverà un bel lavoro fatto, ma occorre la capacità politica di incidere sempre di più. Mi auguro che la nuova classe politica si faccia carico del capitolo ferrovie, come fatto dall'Esecutivo Ceriscioli, magari unendo l'assessorato alle Infrastrutture con quello al Trasporto».
m. mar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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