L'EPIDEMIA
ANCONA Le Marche salutano l'ingresso in zona bianca con la prima

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Martedì 22 Giugno 2021, 05:05
L'EPIDEMIA
ANCONA Le Marche salutano l'ingresso in zona bianca con la prima giornata senza casi positivi dopo 321 giorni passati ad aggiornare la contabilità degli contagiati, con picchi che per due volte a marzo hanno superato anche i mille nuovi casi in 24 ore. Favorisce questa felice coincidenza il fatto che il bollettino di ieri riguarda i test di domenica, giornata festiva solitamente più scarica nei laboratori d'analisi: lo 0 è uscito dall'analisi di 222 tamponi molecolari del percorso diagnosi, un numero ridotto rispetto alla media di circa 780 nei sei giorni feriali della settimana, a cui si aggiungevano ieri 87 test rapidi antigenici, anch'essi senza positività.
Lo zero alternato
L'anno scorso la curva dell'epidemia nelle Marche planò a quota zero il 26 maggio, iniziando la fase dello zero alternato, in cui giornate Covid-free si succedevano ad altre con meno di cinque nuovi casi, che poi sarebbe durata poco più di due mesi, fino al 3 agosto, prima che i rientri dalle vacanze iniziassero a risollevare la parabola dei contagi. Anche il governatore Francesco Acquaroli ieri celebrava su Facebook l'atterraggio a quota zero: «Iniziamo la settimana con una bella notizia, oggi nella nostra regione non sono stati registrati casi positivi, non accadeva dallo scorso 3 agosto». Difficile però che il nulla di fatto di ieri inauguri una fase del tutto piatta, perché il ritmo dei contagi - 125 nell'ultima settimana, in media 18 giorno - è ancora molto più sostenuto rispetto a un anno fa. Nella terza settimana del giugno 2020, per dare un'idea, i nuovi positivi erano stati appena una decina in tutto. All'epoca si facevano meno tamponi molecolari (4.167 nella terza di giugno 20 contro i 4.895 dell'ultima settimana) non c'erano ancora i test antigenici rapidi per far emergere gli asintomatici e soprattutto non si era affacciata da queste parti la variante alfa (o inglese) del virus, più contagiosa del 50% rispetto al ceppo originario, mutazione che nelle Marche da febbraio è divenuta prevalente innescando un'impennata dei contagi.
Il picco di marzo
Dal picco di una curva così alta - raggiunto a metà marzo con un'incidenza settimanale di 320 casi ogni 100mila abitanti - è stato più lento e faticoso scendere a valle, ma adesso si vede il traguardo del quasi azzeramento dei casi. L'effetto dei vaccini (con 811.634 prime dosi già somministrate, il 54% della popolazione, e 360.205 richiami) si somma alla stagionalità dell'epidemia, che anche l'anno scorso andò in letargo estivo da fine maggio, piegando la curva dei contagi. Nell'ultima settimana le Marche hanno registrato un'incidenza di 8,3 nuovi casi ogni 100mila abitanti (-54% rispetto alla settimana precedente) il terzo miglior risultato tra tutte le regioni italiane insieme a Veneto e provincia di Trento. Meglio, quanto a circolazione virale, stanno solo Sardegna, con un'incidenza di 5, e Liguria a 6. La flessione dei contagi ha permesso di alleggerire il carico dei positivi attuali, marchigiani con un'infezione ancora in corso: sono sotto quota 2.000, mentre all'inizio del mese erano più di 3.600. Un anno fa, come ieri, i positivi erano 527. Nel frattempo i guariti sono saliti da 5.247 a quasi 99mila. Rispetto al giugno 2020, il carico dell'epidemia sugli ospedali marchigiani si sente di più, nonostante la saturazione sul totale dei posti letto sia scesa al 3% sia in area medica che in terapia intensiva. Il 21 giugno 2020 i ricoveri per Covid erano 14 (nessuno in terapia intensiva) e nella settimana precedente c'era stato un solo decesso. Ieri i ricoveri erano 35, sei in terapia intensiva, e le vittime del Covid in settimana sono state sette, con i due casi registrati ieri: un paziente 61 enne di Ascoli e una 91enne di Pesaro.
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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