L'EPIDEMIA
ANCONA L'effetto Hotel House, il focolaio intercettato sul nascere

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Mercoledì 17 Giugno 2020, 05:04
L'EPIDEMIA
ANCONA L'effetto Hotel House, il focolaio intercettato sul nascere nel palazzone multietnico di Porto Recanati, non sciupa un mese di risultati positivi seguito alla fine del lockdown. I dati di ieri, confrontati con quelli del 17 maggio (vigilia del liberi tutti) confermano che l'epidemia nelle Marche ha continuato la sua fase piatta nonostante le occasioni di incontro si siano ormai moltiplicate con le fasi 2 e 3 dell'emergenza sanitaria. Ieri, dopo il leggero rialzo dei giorni scorsi dovuto ai 5 contagi dell'Hotel House (8 casi in due giorni nelle Marche) la contabilità del Gores ha aggiunto un solo tampone positivo, accertato nella provincia di Pesaro Urbino, su un pacchetto di 1.030 esaminati nella giornata di lunedì, 630 del percorso nuove diagnosi e 400 del percorso guariti. Il totale dei contagiati nelle Marche sale così a 6.673. Nel mese del post-lockdown nella nostra regione ci sono stati in tutto 96 casi positivi, poco più di tre al giorno, e basta confrontarlo con il mese precedente al 18 maggio (999 casi positivi al Covid-19) per avere conferma che l'incendio si è spento, anche se qualche fiammella può riaccendersi qui e là. Nella provincia di Ascoli Piceno addirittura, durante questo mese di fase 2, non c'è stato neanche un contagio, anche se ieri si è accesa la spia di una segnalazione della App Immuni. La provincia di Ancona ne conta appena 16, il Fermano 17, Pesaro Urbino 26 e Macerata a sorpresa è la più contagiata della fase 2 con 33 casi positivi emersi a partire dal 18 maggio.
I reparti svuotati
Un mese fa, quando si tremava al pensiero che la voglia di movida e la riapertura di bar e ristoranti facesse risalire la curva dell'epidemia, si contavano ancora più di 20 contagi in 24 ore - ben 25 il 16 maggio - e nei reparti Covid delle Marche c'erano ancora ricoverati 169 pazienti (dato del 17 maggio) mentre ieri erano in tutto 19. Alla prima vera riapertura dopo 70 giorni di clausura forzata, nella nostra regione i positivi attivi erano 2.565, ieri appena 601. C'erano 18 ricoverati in terapia intensiva, mentre ora le rianimazioni sono vuote e i nuovi casi di contagio sono quasi tutti asintomatici o con pochi e blandi sintomi.
E fortunatamente si muore molto di meno: nell'ultima settimana ci sono stati due soli decessi legati al Covid-19 (anche ieri zero vittime), mentre nella settimana precedente al 18 maggio i morti erano stati ben 24. Addirittura fa notizia che ieri, per la prima volta dopo un mese, il dato dei degenti Covid sia tornato a salire (da 18 a 19). Tra gli ultimi ricoverati uno dei positivi accertati nel maxi-condominio da 480 appartamenti di Porto Recanati.
Le postazioni mobili
Ieri davanti all'Hotel House sono state installate dalla Protezione civile le quattro postazioni mobili che serviranno per il tamponamento a tappeto disposto dopo la riunione del Comitato operativo regionale tenuta lunedì. I contatti stretti dei soggetti che possono essere venuti in contatto con il caso indice, un pachistano risultato positivo giovedì, sono stati tutti esaminati con la prima tornata di 59 tamponi, e il totale per ora è di 5 positivi, tre asintomatici e due con sintomi lievi. Ma adesso, circoscritto il potenziale focolaio, l'obiettivo è alzare ancora il livello della prevenzione facendo il tampone a tutti i residenti dell'Hotel House disposti a sottoporsi al test. Il sindaco di Porto Recanati Mozzicafreddo ha fornito alla Protezione civile un elenco dei 1.309 residenti censiti nel palazzone a croce alto 16 piani. «Il nostro obiettivo è sottoporre a tampone tutti i residenti che aderiranno volontariamente al monitoraggio - spiega il dottor Mario Caroli, coordinatore del Gores Marche, il tavolo tecnico attivato da gennaio per affrontare l'emergenza Coronavirus -. Noi abbiamo già predisposto i moduli in cui il personale dell'Asur dovrà prelevare i campioni da esaminare, ma ora il grosso del lavoro spetta ai mediatori culturali, per far comprendere a tutti i residenti che questa campagna di tamponi a tappetto è fatta nell'interesse esclusivo del loro benessere e della loro salute».
Opera i persuasione
Cinque mediatori culturali faranno oggi opera di persuasione presso i residenti, di numerose etnie, e si conta di avere già per domani un numero discreto di volontari per partire . «La strategia prevede di iniziare con le etnie radicate da più tempo all'Hotel House - spiega il dottor Caroli -, perché hanno più fiducia e sensibilità ai tempi della salute rispetto a un'etnia che magari qui è solo di passaggio. Contiamo così di diffondere un clima di fiducia e fare il tampone al maggior numero possibile di residenti». La situazione dell'Hotel House è sotto controllo, assicura il Gores Marche: «La stiamo anche monitorando attraverso le chiamate al 118 che arrivano da questa zona e non ci sono motivi di preoccupazione».
Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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