L'attacco

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Sabato 29 Febbraio 2020, 05:05
7Dopo aver bloccato per 24 ore, con la telefonata del premier Conte di lunedì scorso, l'ordinanza del governatore Ceriscioli contro il rischio contagio da Covid-19 (scuole chiuse, manifestazioni pubbliche annullate per una settimana) la presidenza del Consiglio dei ministri aveva fatto ricorso al Tar. L'avvocatura generale dello stato chiedeva di sospendere il provvedimento che Ceriscioli martedì aveva adottato nonostante il parere contrario del Governo. L'altro ieri il presidente del Tribunale amministrativo delle Marche Sergio Conti aveva sospeso per decreto, in attesa della camera di consiglio del 4 marzo sulla richiesta di sospensiva, l'ordinanza di Ceriscioli, accogliendo l'istanza di Palazzo Chigi. Motivo? Non sussistevano, al momento della firma dell'ordinanza regionale, casi accertati di contagio nelle Marche, ma solo rischi relativi alla prossimità del territorio marchigiano con la regione Emilia Romagna in cui erano stati rilevati casi confermati di contagio da Covid-19. Così, appena arrivata la decisione del Tar, il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia, del Pd, aveva esultato. «Lo Stato c'è e si fa rispettare», dichiarava sottolineando il comportamento virtuoso di altre 12 Regioni che, a differenza delle Marche, avevano firmato l'ordinanza unica proposta dal governo. Ma forse il commento era stato precipitoso. Lo stesso decreto presidenziale del Tar sottolineava infatti che «al mutare della situazione di fatto» c'era la possibilità, per il Governo e per la Regione, di emettere altri provvedimenti consentiti dal decreto legge varato domenica dal Governo contro l'emergenza Coronavirus. E infatti due ore dopo il governatore Ceriscioli ha firmato un'altra ordinanza, con le stesse misure anti-contagio accorciate però fino alla mezzanotte di oggi, «con nuove motivazioni rafforzate dal fatto che i casi positivi da Coronavurs nelle Marche erano diventati nel frattempo se». Ma ieri mattina il ministro Boccia (nella foto con Ceriscioli) è tornato alla carica come fosse all'oscuro del bilancio aggiornato sui contagi: «Noi abbiamo condiviso un'ordinanza unica che deve omogeneizzare il comportamento in tutte le Regioni non colpite dal virus. Ceriscioli è stato l'unico che non ha ascoltato e ha preso in ostaggio i marchigiani».
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