Il timore era che fosse un venerdì nero, da qualsiasi parte lo si guardasse.

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Sabato 16 Ottobre 2021, 05:07
Il timore era che fosse un venerdì nero, da qualsiasi parte lo si guardasse. Con il servizio di trasporto pubblico in tilt impossibilitato a coprire le corse per gli studenti, con gli uffici pubblici paralizzati per i controlli all'ingresso, con le aziende, le industrie, tutti i luoghi di lavoro impantanati tra Qr code e foglietti volanti. Così non è stato, o meglio, non è stato tutto questo disastro. Il primo giorno del Green pass nelle Marche è scivolato via quasi in scioltezza, nonostante qualche caso più o meno isolato. Le aziende si sono barcamenate, gli uffici sono riusciti ad aprire al pubblico, le aziende di trasporto, con turni organizzati, hanno salvato l'andata e il ritorno degli studenti, sacrificando qualche corsa serale. Niente apocalisse, nessun terremoto da certificato verde. Record, questo sì, di tamponi prenotati nelle farmacie e negli hub di Pesaro e al porto di Ancona. Nemmeno i due cortei organizzati proprio in queste due città hanno creato disagi inimmaginabili. A soffrire particolarmente è stato il traffico sulla Flaminia, rallentato per la protesta di circa 200 manifestanti contro il Green pass: il sit-in si è svolto in piazza del Papa, poi nell'area portuale davanti ai cantieri con conseguente stop per quattro ore all'ingresso a nord dello scalo, causando problemi alla viabilità, in entrata e in uscita, con tir e auto fermi per ore, e nelle aree limitrofe. Contestualmente un'altra manifestazione si è svolta in piazzale Lazzarini, di fronte al Teatro Rossini di Pesaro. Un centinaio di persone, tra cartelli e cori, hanno protestato in nome della «libertà», del «no Green pass», del «noi siamo il popolo italiano». Polizia e carabinieri hanno controllato il corteo, che è durato circa due ore e che si è svolta senza particolari problemi di ordine pubblico, sciogliendosi nel giro di poco.
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