ANCONA Più tamponi, sia per gli operatori sanitari (per i quali la Regione

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Mercoledì 8 Aprile 2020, 05:04
ANCONA Più tamponi, sia per gli operatori sanitari (per i quali la Regione sta cercando anche la via per un incentivo economico) e personale dell case di riposo, sia per chi aspetta in isolamento domiciliare una diagnosi sulla positività o meno al Covid. È la strada da seguire ora che il peggio sembra passato, spiega Ceriscioli, «perché vogliamo avere un quadro quanto più preciso dei contagi, circoscrivere il perimetro dell'epidemia e liberare dalla quarantena chi sta bene». Non fosse che i reagenti per processare i tamponi sono stati a lungo scarsi («basterebbe che la Roche mantenesse i suoi impegni con le forniture»), tanto da dovere limitare al minimo quelli per gli asintomatici, «visto che bisognava sempre tenerne una scorta per i pronto soccorso e gli accessi ospedalieri». Altrimenti la Regione avrebbe fatto scattare prima anche la fase dei tamponi anche sugli asintomatici e persino a domicilio, scattata negli ultimi giorni con l'istituzione di 19 Usca, le unità operative che effettuano i controlli domiciliari dei malati o sospetti contagiati. L'altro ieri, nell'Area Vasta 2, c'era stata una falsa partenza, con i medici tornati a casa perché c'era un camice soltanto. «Purtroppo i camici sono tra i dispositivi che la Protezione civile non riesce a fornirci - ha spiegato Ceriscioli riconoscendo difficoltà nell'avviamento delle Usca - ma grazie ad alcune indicazioni del Gores su un uso più razionale dei dispositivi si potranno superare queste difficoltà. GLI interventi a domicilio sono importantissimi, perché consentono una diagnosi precoce e, grazie alla possibilità di somministrare farmaci antivirali anche a casa, prevengono gli aggravamenti della malattia eg dunque i ricoveri».
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