La paura delle sanzioni colpisce la Cina. Alcune società cinesi hi-tech (tra cui anche Xiaomi e Lenovo) si stanno silenziosamente ritirando dal mercato russo, cedendo così alla pressione dei fornitori Usa. Pechino non apprezza: e aveva più volte invitato le compagnie a resistere alla coercizione occidentale. A rivelare quanto sta accadendo negli interscambi commerciali è il Wall Street Journal.
Aziende cinesi si ritirano dalla Russia, le pressioni degli Usa
«Senza annunci ufficiali, le consegne in Russia sono ridotte, dove le società tecnologiche cinesi sono leader nel mercato di molti beni», afferma il Wsj. Secondo il giornale statunitense, a fine marzo, il capo del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, ha avvertito che gli Stati Uniti avrebbero smesso di fornire il loro software alle aziende cinesi se avessero continuato a fornire semiconduttori alla Russia eludendo le sanzioni statunitensi.
Sources: Chinese tech companies like Lenovo and Xiaomi are quietly pulling back from Russia; China's tech exports to Russia fell sharply from February to March (@danstrumpf / Wall Street Journal)https://t.co/2dOAdk1eExhttps://t.co/t4fq2EZPU1
— Techmeme (@Techmeme) May 6, 2022
Il passo indietro di Lenovo e Xiaomi
Nelle ultime settimane gli smartphone Xiaomi non sono stati consegnati in Russia. I dati di fornitori, società di logistica e ricercatori di mercato suggeriscono inoltre che Lenovo ha interrotto le consegne in Russia poco dopo l'inizio della crisi ucraina. Tuttavia, alcune scorte di merce sono ancora disponibili. Ma non tutte le aziende cinesi lasciano il mercato russo senza annunci ufficiali. Alla fine di aprile, il produttore di droni DJI ha annunciato una sospensione temporanea delle operazioni in Russia e Ucraina.