ANCONA Danni stimati in 458.662.959 euro, tra case private (177.758.717 euro) ed edifici pubblici (280.904.242 euro). Un numero di immobili lesionati pari a 439 unità, di cui 59 luoghi di culto (che hanno subito danni da 60,6 milioni). Tradotto in numeri, ecco l’impatto del sisma che nel novembre 2022 ha scosso le province di Ancona e Pesaro Urbino. Ieri il commissario alla ricostruzione Guido Castelli - che si occuperà anche del cratere “Nord” oltre a quello del sisma del 2016 - e il governatore Acquaroli hanno incontrato in Regione i sindaci dei 32 comuni coinvolti ed i presidenti delle due Province per illustrare la road map partita con il decreto commissariale firmato lunedì, la disposizione che ha definito le linee guida per l’avvio delle attività. I soggetti attuatori potranno ora iniziare a stilare i Dip (Documenti di indirizzo alla progettazione) per il ripristino dei beni lesionati dal sisma.
Il dettaglio
Dopo la presentazione dei Dip verrà avviata la programmazione della ricostruzione pubblica secondo criteri di urgenza, indifferibilità e priorità. Il cratere è stato geolocalizzato nelle città di Ancona, Pesaro e Fano, che hanno subito i danni maggiori - stimati in 227.554.204 euro - ed a cui dunque andrà la fetta più importante di risorse. Nel capoluogo dorico, il gruppo di edifici pubblici lesionati che richiedono interventi di ricostruzione annovera, tra gli altri, Palazzo degli Anziani, Palazzo Malacari, l’ex Mattatoio, Villa Beer, l’Iis Volterra Elia, il Palabrasili, la Mole Vanvitelliana - già sfregiata dal sisma del 2016 - la biblioteca Benincasa e il cimitero di Tavernelle. A questi si aggiungono anche 16 chiese, tra cui Sacro Cuore e San Domenico.
Il bilancio
Salendo verso nord, tra i danni che vanno sanati a Fano, ci sono quelli sulla scuola primaria Rodari e sulla media Nuti, sul cimitero centrale, sulla Rocca Malatestiana, all’ospedale Santa Croce. Si arriva così a Pesaro, dove l’abaco della ricostruzione conteggia il complesso di San Domenico, Palazzo Ricci, il Conservatorio Rossini, la Questura e la Prefettura. La campagna di rilevamento del danno è stata portata avanti dalla struttura commissariale tra luglio, agosto e primi giorni di settembre 2024.
Il lavoro preparatorio
Una minuziosa mappatura che ha interessato 582 immobili privati, 303 edifici pubblici e 76 chiese, e da cui è poi stato stilato l’elenco delle strutture lesionate e dunque da avviare al percorso della ricostruzione. Una ricostruzione della porzione Centro-Nord della regione che al momento può disporre di 102 milioni di euro, di cui 12 milioni per le attività di progettazione. A questi si aggiungono altri 90 milioni di euro (30 milioni per il 2025 e 60 per il 2026) per effetto di un meccanismo di anticipazione di cassa da parte della struttura sisma 2016. «Il terremoto che ha colpito il nostro territorio nel 2022 - le parole di Acquaroli alla fine dell’incontro a Palazzo Raffaello - ha costretto molte famiglie a lasciare la propria abitazione. L’avvio concreto di questo percorso per la ricostruzione rappresenta un momento per il quale abbiamo lavorato di concerto con tutti gli enti coinvolti, a partire dalla volontà di far confluire la ricostruzione del 2022 nell’ampio e già strutturato Ufficio speciale regionale». I primi passi nell’attesa di veder partire i cantieri.