«Un lavoro dovuto, soprattutto nel rispetto dei miei antenati». Con queste parole la principessa Giulia Pignatelli ha accolto ieri l’applauso dei presenti in occasione dell’incontro sulla rinascita del giardino storico di Borgo Seghetti Panichi, la tenuta di Castel di Lama che dopo otto anni di chiusura a causa dei danni del sisma, ha visto riconsegnare questo patrimonio al pubblico. La nobildonna, nell’aprire l’appuntamento, accanto alla figlia Stefania, all’architetto Fabio Viviani e a Giuseppe La Mastra, il project manager di Ales spa, ha ripercorso la storia del parco di famiglia vincitore del bando Pnrr “Parchi e giardini storici”.
Il botanico Winter
Una simile ricchezza, progettata alla fine dell’Ottocento dal botanico Ludwig Winter, oggi torna a vivere in una veste rinnovata grazie a chi ha dato il proprio contributo sia alla progettazione e al ripristino delle aree verdi che all’attività di comunicazione e valorizzazione di un bene dall’indiscusso valore storico, botanico e terapeutico. In occasione della conferenza, a cui erano presenti anche i rappresentati delle imprese che hanno eseguito i lavori, la Ecoservices e la ditta Sparti, la titolare del giardino storico ha ripercorso prima gli sforzi che la famiglia ha dovuto affrontare negli ultimi 64 anni per custodire questa straordinaria ricchezza, poi le tappe dell’intero progetto, finalizzato a riconsegnare alla comunità locale un luogo da «vivere culturalmente».
Uno sforzo che ha permesso alla location di tornare al suo antico splendore anche grazie a uno studio sul potenziale benefico del verde del parco, ideato e applicato dal bioricercatore Marco Nieri. Le analisi hanno permesso di individuare 30 alberi in grado di generare “aree bioenergetiche” capaci di ridurre lo stress psico-fisico e aumentare il senso di benessere complessivo del corpo. Durante l’appuntamento, in cui è stato ricordato come il giardino di Castel di Lama nel ‘97 sia diventato meta di visite pubbliche, è stato reso noto il censimento delle specie botaniche presenti, grazie a una catalogazione digitale.
La serra-laboratorio
Per volontà della Fondazione Officina dei Sensi è stata creata una serra-laboratorio che racconta il giardino come organismo vivo, restituendo l’eredità di Ludwig Winter.
«Ho anche effettuato la catalogazione di ben tremila libri di botanica, una sorta di memoria storica pronta ad essere offerta alla lettura degli ospiti», ha aggiunto la proprietaria del Borgo Seghetti Panichi, un tempo torre medioevale e poi diventata residenza estiva, la cui villa e la cappella affrescata sono circondate da un uliveto. Un bene culturale che negli anni è stato oggetto di aggiornamento continuo e di miglioramento, in un contesto che ospita sei camere nella villa e cinque appartamenti nella residenza d’epoca. Il complesso comprende anche una piscina, una zona con sauna e le antiche scuderie, luogo dove ospitare eventi e incontri, oltre a una cucina firmata da chef dediti solo a prodotti biologici locali a beneficio di ricette rigorosamente locali.