Ecocardiogramma a domicilio, percorso per pazienti fragili: a Latina primo esperimento in Italia

Ecocardiogramma a domicilio, percorso per pazienti fragili: a Latina primo esperimento in Italia
di Giovanni Del Giaccio
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Mercoledì 24 Giugno 2020, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 19:35

L'ecocardiogramma? Arriva a domicilio. Per i pazienti più a rischio e per quelli che hanno difficoltà a raggiungere l'ospedale, a maggior ragione adesso che c'è ancora l'emergenza Coronavirus. Alla Asl di Latina è partito da qualche tempo il progetto di seguire i pazienti con problemi cardiaci direttamente in casa e dal "Santa Maria Goretti" i medici della cardiologia possono vedere in tempo reale gli ecocardio svolti dai tecnici della fisiopatologia cardiovascolare 
 
«Siamo i primi in Italia a farlo - spiega Francesco Versaci, dirigente della cardiologia del "Goretti" - stiamo apportando una serie di innovazioni per seguire il paziente a casa e questa ha trovato l'interesse anche del Politecnico di Milano per un progetto di ricerca». Grazie ai Sonografer -  ecografi portatili della grandezza di un i-pad - i tecnici vanno a casa, eseguono l'esame in "diretta" con l'ospedale, il medico valuta la situazione, suggerisce eventuali accorgimenti e alla fine certifica l'ecocardio.

«Avevamo già il telemonitoraggio dei pazienti più fragili o di quelli sulle isole, per esempio, dei quali seguivamo i parametri - aggiunge Versaci - questo servizio si rivolge a chi ha scompenso cardiaco o malattie croniche»,  

Il progetto è in fase di sperimentazione, al momento gli ecografi sono due ma presto verranno raddoppiati: «Pensi che per un paziente di una certa età o con problemi seri venire in ospedale o andare in ambulatorio significa, comunque, coinvolgere  almeno un familiare che deve prendere un permesso al lavoro. Tutto questo non accadrà più e avremo la situazione costantemente sotto controllo». Per ora oltre alla sperimentazione in atto «portiamo a casa la soddisfazione dei pazienti» - aggiunge il dirigente. 60 i pazienti già seguiti, numero destinato a raddoppiare, mentre sono 500 le persone con pacemaker impiantato al "Goretti" e per le quali c'è un altro percorso dedicato.

Dietro, infatti, c'è un progetto molto più ampio e cioè di fare un percorso terapeutico diagnostico assistenziale (Ptda) dello scompenso cardiaco all'interno del progetto +Vita.

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«Debbo dire che il supporto del direttore generale della Asl, Giorgio Casati, è totale sotto questo punto di vista. Con il monitoraggio a casa potremo arrivare a un vero e proprio ambulatorio di telemedicina. Per lo scompenso questo è fondamentale perché il paziente che ne è affetto o ha un deficit cronico rischia di trattenere liquidi e arrivare in ospedale con un edema, quando la situazione è quasi compromessa». 

Ma l'ecocardiogramma a domicilio non è l'unica novità. Il "Goretti"  studia nuove tecniche per intervenire sulle malattie valvolari, un sistema "carrilon" per la mitralica e alcuni interventi sono stati seguiti da remoto anche dai colleghi di ospedali di Milano e Torino «che hanno voluto vedere le nostre attività».  Tra queste diagnosi precoci in caso di ipertensione maligna, grazie alla Tac force che in pochissimo tempo consente di verificare quello che sta accadendo in fase acuta.  

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