Ucraina, bombe sulla tregua per i profughi. La Croce Rossa: «Scene devastanti»

Ucraina, bombe sulla tregua per i profughi. La Croce Rossa: «Scene devastanti»
di Mario Landi
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Lunedì 7 Marzo 2022, 08:15

I bombardamenti russi rendono impraticabili i corridoi umanitari, che ormai sono corridoi di sangue. Così Mariupol è diventata una prigione per i 200mila profughi ammassati in attesa di poter fuggire. È stata la Croce Rossa, dopo il secondo tentativo in 48 ore di aprire i corridoi umanitari, a comunicare il fallimento delle evacuazioni: «Ci troviamo di fronte a scene devastanti».

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La guerra continua, su tutti i fronti. Al sud, dove i russi sarebbero pronti a colpire Odessa, ma anche nella capitale, sempre più stretta d'assedio con pesanti raid nei sobborghi. Intorno a mezzogiorno le autorità di Mariupol hanno annunciato l'apertura dei corridoi per i profughi. Ma tutto è andato a monte, come ha certificato la Croce Rossa. Il Cremlino ha accusato le autorità di Kiev. La versione di Mosca è che i civili vengono utilizzati dai «nazionalisti» come «scudi umani» per guadagnare tempo. Per gli ucraini, invece, i russi hanno continuato a sparare mentre si radunavano i convogli. «Abbiamo sentito esplosioni in diverse aree della città, anche vicino all'ospedale. Ci sono seri problemi con l'acqua, non si trova il pane e le farmacie sono chiuse», ha riferito Medici Senza Frontiere.
In tutto il Paese si assiste ad un esodo di profughi, oltre un milione e mezzo, mai così veloce dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, secondo l'Onu.

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Anche a Kiev, dove i mezzi dell'Armata sono fermi da giorni a decine di chilometri dal centro, c'è stata un'accelerazione nei bombardamenti e nei colpi di artiglieria sui dintorni della capitale. Una delle località più bersagliate è
Irpin, a 20 km a nord-ovest, dove proiettili di mortaio avrebbero colpito un ponte utilizzato dai civili in fuga.

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La presa di Kiev per i russi è importante quanto la conquista di tutta la parte meridionale dell'Ucraina, per creare una continuità con il Donbass e la Crimea. Proprio nelle ultime ore il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito che i russi si stanno preparando a colpire Odessa. «Potrebbe succedere in qualsiasi momento», ha confermato un funzionario locale. Zelensky ha rivolto anche un accorato appello alle forze della Nato: «Almeno dateci gli arei per difenderci». Ma la risposta di Varsavia è stata negativa. Il rischio infatti sarebbe quello di dare a Putin la scusa per allargare ancora il conflitto.

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