La figlia di Sarchiè
​"Papà vittima di una rapina"

La figlia di Sarchiè ​"Papà vittima di una rapina"
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Mercoledì 25 Giugno 2014, 20:24 - Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 10:54
SAN BENEDETTO - Pietro Sarchi non mai andato a Fiumicino. Non la mattina della sua scomparsa almeno. A sette giorni di distanza da quel mercoledì in cui, del commerciante di pesce, si sono perse le tracce, è venuto fuori che gli investigatori hanno analizzato i tabulati di un altro numero di telefono. Per la precisione quelle di un uomo residente nella zona di Fiumicino che ha il numero di telefono quasi identico a quello di Sarchiè. A lui, la cliente del commerciante, avrebbe chiamato quella mattina sbagliando a comporre il numero sulla tastiera del proprio cellulare. E sempre lui sarebbe il misterioso uomo che ha risposto al posto di Sarchiè. Un gigantesco equivoco, insomma, che ha portato investigatori e familiari a duecento e più chilometri di distanza dall'area della scomparsa dove, nel frattempo, continuano le ricerche. "A questo punto è evidente che qualcuno lo ha preso" afferma la figlia Jennifer che insieme alla madre Ave e al fratello Yuri ogni giorno raggiunge la zona di Pioraco dove si stanno concentrando le ricerche. I familiari sono infatti convinti che dietro la scomparsa del sessantaduenne ci sia la mano di una o più persone anche se l'uomo aveva in tasca al massimo duecento euro e guidava un furgone non proprio nuovissimo.

Ma allora perché rapinarlo? La risposta potrebbe arrivare da alcuni fatti che si sono verificati nel Maceratese nei giorni precedenti la scomparsa di Sarchiè. Tre furgoni, molto simili a quello del commerciante scomparso da San Benedetto, sono infatti stati rubati per compiere degli assalti ad alcuni distributori di benzina. Non è escluso che quello di Sarchiè possa essere finito nel mirino della stessa banda che potrebbe aver compiuto una sorta di agguato che però sarebbe finito male.
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