E' già Brasile-Argentina
Sulla strada della Seleçao la Colombia

E' già Brasile-Argentina Sulla strada della Seleçao la Colombia
di Gianfranco Teotino
3 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Luglio 2014, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 11:28
RIO DE JANEIRO Quando marted il pallone colpito di testa da Dzemaili si infranto contro il palo, dalle finestre aperte di tutte le case di Rio con la tv accesa si sentito un noooo di delusione. Un boato soffocato quasi dello stesso livello di decibel delle urla ai gol del Brasile. Eppure poi ci sarebbero stati comunque i rigori. Ma chissà… Il problema è che questa finale annunciata fra Brasile e Argentina la sognano in tanti, a partire dalla Fifa, anche perché nella storia dei Mondiali, strano a dirsi, finora non c’è mai stata, ma i brasiliani no, loro la temono e molto. Così come nel 1950 erano tutti convinti di battere l’Uruguay, al punto da organizzare un carnevale straordinario la mattina prima della partita (con il risultato poi di contare 56 morti per arresto cardiaco, 34 suicidi e tre giorni di lutto nazionale), stavolta sono quasi tutti convinti di perdere con l’Argentina. E fanno un tifo contro senza precedenti. Peccato che il tabellone del Brasile verso la finale sia in realtà più complicato di quello dei rivali. A cominciare domani dalla Colombia, la squadra che finora ha divertito di più e faticato di meno, vincendo senza affanni tutte e quattro le partite disputate. E sulla panchina dei cafeteros c’è un altro argentino, José Nestor Pekerman.



NESTOR CHI?

«José Nestor chi?» domandarono ironicamente tutti i soloni del calcio argentino quando Pekerman venne nominato ct dell’albiceleste nell’autunno del 2004. Maradona: “Non ha mai allenato un club, né una squadra di adulti”. Menotti: “Sarà sopraffatto dall’emozione e i nostri campioni non gli daranno retta”. In effetti, non durò. Si dimise dopo l’eliminazione ai Mondiali del 2006, nei quarti, contro la Germania padrona di casa e ai rigori. Senza perdere una partita. Tanto che, con le quattro vittorie ottenute qui con la Colombia, ha eguagliato il record assoluto di striscia positiva di 9 partite mondiali, record detenuto da Pozzo, il ct dell’Italia campione nel 1934 e nel 1938. Prima della controversa esperienza alla guida della nazionale maggiore, “José Nestor chi?” aveva conquistato tre titoli mondiali alla guida dell’Argentina Under 20. Nel 1995, nel 1997 e nel 2001. Facendo diventare grandi giocatori come Sorin, Samuel, Aimar, Riquelme, Maxi Rodriguez. Un maestro nel formare i giovani. Effettivamente, soltanto nei settori giovanili aveva lavorato prima della decisione di Grondona di affidargli la Seleccion contro tutto e contro tutti. Calciatore di discreto livello, un incidente di gioco l’aveva costretto a smettere a 28 anni. Per sopravvivere ha dovuto guidare taxi e vendere gelati. Contemporaneamente però studiava calcio. A livello professionale. Con il sogno di diventare allenatore. Di giovani soprattutto. Sogno realizzato. Dalla Colombia è stato chiamato proprio dopo una sconfitta con l’Argentina in una partita di qualificazione a questi Mondiali. Reti di Messi e Aguero. Quel Messi che Pekerman aveva convocato per primo e fatto esordire in Nazionale. Amante del gioco offensivo, Pekerman con la Colombia sta realizzando quello che solo parzialmente era riuscito a fare con la sua Argentina. Con James Rodriguez nella parte di Messi: «Quello che lo differenzia da tanti giovani di talento è la testa, la capacità di concentrazione, di non sentire le tensioni».



L’AVVERSARIO SPECIALE

Come per ogni argentino, il Brasile per lui è un avversario speciale. Così come lui lo è per il Brasile. In realtà però, in questi giorni a Teresopolis, nel quartier generale brasiliano, si lavora più per battere i nemici interni che quelli esterni. I primi effetti della cura della ormai famosa psicologa Regina Brandao si sono visti ieri con la conferenza stampa di Neymar: 34 minuti di ottimismo allo stato puro. Felipao è ancor alle prese con la sostituzione di Luiz Gustavo. Ha provato a sorpresa un 3-5-2 con il napoletano Henrique, Maicon sulla destra, Neymar falso nueve e senza Fred, che si è tagliato i baffi che gli portavano sfortuna. Ma tutti continuano a pensare che non cambierà niente: solito 4-2-3-1 e in mezzo la coppia Fernandinho-Paulinho.
© RIPRODUZIONE RISERVATA