L’impegno
«Nelle Marche – commenta il presidente della Regione Francesco Acquaroli – sono poche le manifestazioni che mettono d’accordo tutti. Questa è una di quelle. Nel corso degli anni è stato costruito un contenitore che va al di là dei 3 giorni in cui si svolge. Tipicità è una manifestazione di grande valenza promozionale e commerciale, porta a far scoprire le Marche e offre occasioni di destagionalizzazione». Una manifestazione che, rileva il direttore Angelo Serri, «quest’anno riprende lo slancio che aveva prima del Covid. Sarà un contenitore di eventi, di marketing territoriale, non si parlerà solo di cibo. Ci saranno oltre 180 eventi per parlare di tutto questo, per approfondire turismo e territorio, per raccontare le eccellenze delle Marche». Organizzata dal Comune di Fermo, co-organizzata da altri Comuni, con la collaborazione di Regione, Camera di Commercio, Anci, con la presenza ancora dei tre atenei partner, le università di Camerino e Macerata e la Politecnica delle Marche, la manifestazione vedrà ospiti realtà italiane ed estere. «Sono diverse – aggiunge Serri –: saranno sette le regioni italiane coinvolte e diversi i Paesi esteri, tra cui l’Ucraina, fortemente voluta dal comune di Fermo». Oltre all’Ucraina ci sarà la possibilità di conoscere la Francia e la Germania; la Cina, il Gambia e gli Emirati Arabi Uniti, ai quali si aggiunge anche il Sud Africa.
Tipicità diventa sempre più marchigiana
Tipicità diventa quindi sempre più marchigiana e di Marche si parlerà anche in occasione del confronto sulle prospettive della comunità regionale e sugli scenari di riferimento con i rettori degli Atenei partner condotto (sabato alle 11) dal direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi al quale interverranno Graziano Leoni, rettore a Camerino, John Francis McCourt, di Macerata, e Gian Luca Gregori, della Politecnica di Ancona. Sottolinea la forza della regione anche il sindaco della città di Fermo, Paolo Calcinaro: «Una manifestazione di tutte le Marche, la folla arriva da tutta la regione e uno dei fattori chiave è proprio questo». Ma parlare di territorio vuol dire anche parlare di ricostruzione. «Ricostruzione – commenta il commissario Castelli – ma anche riparazione. Non vogliamo le case nuove vuote, vogliamo che quello che ricostruiamo torni a riempirsi». Riferimento, qui, al programma Next Appennino e per fare qualcosa di concreto per colmare i gap, ritiene Massimo Tombolini, direttore generale del Banco Marchigiano, «bisogna lavorare in sinergia, metterci la faccia, fare attività. Allora il contributo della nostra terra sarà grande». Non si ferma quindi l’entusiasmo per la kermesse, come del resto non si è fermato nemmeno durante la pandemia. Saranno 3 giorni pieni, con un programma denso di eventi, con il padiglione diviso in 3 aree, Tipicità Experience, Autokton, Mercatino. E poi show cooking, laboratori, acquisti di prodotti di alta qualità e altro ancora, con l’ingresso a 8 euro (4 i ridotti) per una vetrina che torna a rinnovarsi.