Il re è nudo. La ritirata delle truppe russe da Kherson ha aperto una nuova fase della guerra in Ucraina. Vladimir Putin, ormai isolato dal resto del mondo (resiste solo Xi Jinping), non è mai stato così in difficoltà. E adesso i nemici se li ritrova anche in casa. L'ultima umiliazione non è andata giù agli uomini del potere russo, che chiedono la sua testa. Il mormorio nei corridoi del Cremlino si è fatto insistente, nessuno guarda più lo zar con lo stesso timore e lo stesso rispetto di prima.
L'attacco di Dugin su Telegram
Ha fatto rumore l'attacco di Aleksandr Dugin, neonazista soprannominato "Il cervello di Putin", che ha paragonato la sorte del presidente al «re della pioggia», sacrificato se non riesce a «salvare il suo popolo».
La caccia ai traditori
Dugin è solo uno dei tanti ultranazionalisti preoccupati per le sorti del Paese. L'economia russa sta crollando per le sanzioni, l'Europa sta trovando nuovi fornitori di gas e sul campo di battaglia si collezionano umiliazioni, mentre Putin prova a fare la voce grossa millantando attacchi nucleari che suonano come mosse della disperazione. Ma lo zar, che tramite il suo portavoce Peskov ha dato la colpa di quanto successo a Kherson «ai militari», non può permettersi una rivolta interna. Per questo a Mosca è in corso una vera e propria caccia ai traditori. La "Zrada", come viene chiamata. Chi si oppone alla guerra finisce in manette.
Eppure il dissenso non manca. Lo scrittore Zakhar Prilepin, storico sostenitore del presidente, parlando della sconfitta a Kherson ha definito Putin un «comandante supremo tratto in inganno» da innominabili ignoti. Nessuno crede alla storia della ritirata strategica, mentre in piazza nella città riconquistata gli ucraini fanno festa e innalzano le bandiere in segno di vittoria. Mikhail Leontiev, il portavoce del potente capo di Rosneft Igor Sechin, ha attaccato il Cremlino in tv: «Deve essere la politica ad assumersi la responsabilità». Nella vittoria tutti uniti, nella sconfitta si scoprono le carte. E Putin, che ha annunciato il forfait al G20, adesso trema.
Now it seems Dugin wants Putin dead. What a time to be alive. https://t.co/evDa9HNuwg
— Antonello Guerrera (@antoguerrera) November 12, 2022