Roma, 23enne aggredito al centro commerciale. Appeso a testa in giù per i piedi dagli addetti alla sicurezza: ​«Fro** di mer*a, ti soffoco»

Il giovane ha sporto denuncia

Roma, 23enne aggredito al centro commerciale, appeso a testa in giù per i piedi dagli addetti alla sicurezza: «Fro**o di mer*a, ti soffoco»
Roma, 23enne aggredito al centro commerciale, appeso a testa in giù per i piedi dagli addetti alla sicurezza: ​​«Fro**o di mer*a, ti soffoco»
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giovedì 24 luglio 2025, 11:39

Aggredito, tenuto a testa in giù per i piedi, insultato e minacciato. È ciò che ha passato un ragazzo siciliano di 23 anni, che vive a Roma, quando è tornato al suo ex posto di lavoro, al centro commerciale Roma est, per recuperare la carta dei buoni pasto. Si trovava in uno dei negozi, in attesa del responsabile, quando tre persone - di cui «due addetti alla sicurezza», come è scritto nella denuncia presentata alla polizia - si sono avvicinate e uno di loro lo ha afferrato al collo.

Gay aggredito, cosa è successo?

Il 23enne sarebbe stato aggredito venerdì 18 luglio, come riporta il Corriere della Sera. Mentre stava aspettando il responsabile, tre persone si sono avvicinate e uno di loro, di circa 40 anni, ha gridato «fro**o di me**a», e poi, mettendogli le mani al collo: «Ti soffoco, ti soffoco». Parole ripetute più e più volte. Il giovane ha cercato di liberarsi dalla presa dell'uomo e alcuni suoi colleghi intervengono per cercare di aiutarlo, ma senza successo. Il panico del ragazzo si fa ancora più intenso quando uno degli aggressori suggerisce: «Portiamolo nello stanzino senza telecamere».

A quel punto cerca di aggrapparsi al tavolo per resistere e viene preso per i piedi e messo a testa in giù. Col telefono tenta di filmare la scena ma lo smartphone è bloccato e parte la chiamata di emergenza al 112. Poco dopo arriva la polizia, identifica i tre e il 23enne viene soccorso dall'ambulanza: 5 giorni di prognosi. I motivi dell'aggressione restano ignoti, ma il sospetto, a giudicare dagli insulti, è che sia di matrice omofoba. La legale del giovane, che ha sporto denuncia, dichiara: «Resta il rammarico del fatto che gli insulti omofobi che hanno accompagnato l'aggressione, non potranno essere puniti con una specifica aggravante perché non esiste».

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