ASCOLI Otto ascolani sono in missione tra i paesaggi glaciali dell'Islanda per osservare gli effetti del cambiamento climatico. Nella terra dove fuoco e ghiaccio si incontrano, ci sono anche i geologi Sara Abeti, Gianluigi Bartolini, Valeria Mari, Luca Pasqualini e Daniele Morganti, gli architetti Laura Lilli e Pierfilippo Citeroni e l'ingegnere Vincenzo Merletti. Tutti fanno parte di un team di esperti guidato dal geologo Marco Vinci, ideatore e coordinatore del progetto “Iceland stop global warming”.
La finalità
Il viaggio d'esplorazione nell'isola vulcanica ha natura conoscitiva e divulgativa. La criosfera, ovvero le acque in stato solido come i ghiacci, funge da cartina di tornasole per le variazioni climatiche. Oggi come non mai i mutamenti del clima sono i protagonisti della nostra vita quotidiana. E l'operazione in Islanda permette così di monitorare e conoscere da vicino cosa sta accadendo in questo momento al pianeta e valutare gli effetti del “global warming”.
Il progetto
Tra vulcanologia e geomorfologia glaciale, termalismo e geotermia, la geologa ascolana Sara Abeti racconta il progetto. «Stiamo intraprendendo una missione di sette giorni attraverso l’interno del territorio islandese.
Vinci, geologo romano esperto di geotermia e gestione delle risorse idriche, si occupa anche di mutamenti climatici e geoturismo. Collabora con importanti università ed istituti di ricerca. Ed è sua l'idea del progetto “Iceland stop global warming”. Da qualche tempo vengono anche coinvolti gli ordini nazionali di geologi. Quest'anno è il turno delle Marche. «Abbiamo le nostre idee. Non confutiamo e non sosteniamo teorie - spiega -. Noi non mettiamo in dubbio il cambiamento climatico, ma vogliamo comprendere in quale percentuale sia responsabile l'uomo. Oggi c'è una visione troppo antropocentrica: chi sta morendo invece siamo noi, la natura attende la nostra estinzione per ricominciare».