ARQUATA DEL TRONTO È partito da Arquata del Tronto il cammino del nuovo consiglio di amministrazione della Ciip. Un luogo simbolico, scelto non a caso dal presidente Marco Perosa per la presentazione ufficiale del nuovo organo dirigente dell’azienda, in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica itinerante «Sorgente di comunità», allestita per celebrare il 70° anniversario dell'ex consorzio idrico. Insieme a lui, la vicepresidente Maddalena Ciancaleoni e i consiglieri Riccardo Tassi, Gabriele Romanelli e Sara Ciriaci. Un momento importante per l’azienda, ma anche per il territorio: «È la prima uscita ufficiale del cda – ha spiegato Perosa – e l’abbiamo voluta qui, ad Arquata, in questa terra che ha subito tantissime ferite ma che continua a esprimere dignità e speranza».
Obiettivi e priorità
Il nuovo presidente ha sottolineato l’impegno del cda nel garantire un futuro solido e sostenibile alla risorsa idrica: «Noi come consiglio siamo chiamati ad avere il coraggio delle maestranze e di chi allora ha pensato e realizzato quest’opera. Al tempo stesso dobbiamo garantire una gestione efficace ed efficiente affinché la risorsa idrica continui a essere fruibile da tutti e non venga dispersa». È stata anche l'occasione per fissare gli obiettivi di mandato e l’attenzione di Perosa si concentra su interventi strutturali e progettualità a lungo termine. «Siamo consapevoli che solo modernizzando le reti, individuando nuove fonti di approvvigionamento e digitalizzando i processi possiamo garantire la stabilità di una risorsa preziosa come l’acqua». Il precedente cda ha svolto un lavoro costante e uno dei principali punti di forza della Ciip è proprio la sua struttura organizzativa, altamente competente e specializzata. Tra le priorità da affrontare ci sono la digitalizzazione della rete, il potabilizzatore di Gerosa, l’Anello dei Sibillini.
«Serve dialogo con tutti i sindaci, e dobbiamo sollecitare tutti i soggetti coinvolti a rispettare i tempi per dotare il territorio di infrastrutture fondamentali per fronteggiare le future crisi idriche». Sulle nuove fonti di approvvigionamento, Perosa ha chiarito: «Sono stati condotti molti studi e oggi possiamo contare su sorgenti, pozzi e fonti diversificate, grazie alle capacità della nostra struttura. Siamo in grado di fronteggiare la crisi idrica. Tuttavia, non basta intervenire in emergenza: occorre pianificare a medio e lungo termine. La digitalizzazione e il controllo delle dispersioni sono le priorità».
L’impianto
Uno sguardo al futuro con l’arrivo dell’Anello dei Sibillini: «Nel 2026 entrerà in funzione, quindi possiamo considerare quella del 2025 come l’ultima estate in cui affrontare l’emergenza idrica con un certo livello di rischio. Se le condizioni resteranno nella norma, possiamo dire di aver superato le criticità del 2024. Abbiamo adottato gli strumenti giusti e portato avanti progetti che ci permetteranno di guardare avanti con più tranquillità». Sulla stagione estiva Perosa è fiducioso: «Rispetto al 2024, la crisi idrica si è fatta sentire meno. La disponibilità d’acqua dipende da fattori imponderabili come pioggia e neve, ma siamo in grado di soddisfare le esigenze del territorio, anche nei mesi di punta per il turismo».