ANCONA Più che un trasporto è un viaggio della speranza. Anche mercoledì pomeriggio un mezzo di Conerobus è andato in panne durante il servizio. Ancora una fumata dal vano motore e l’autista costretto a chiedere i rinforzi. Tanto che, una volta raggiunta piazza Ugo Bassi, dopo aver percorso la zona delle Grazie, il mezzo è stato rimorchiato e trasferito in deposito. Il secondo in neanche una settimana.
Il precedente
Venerdì scorso, infatti, un bus della linea 1/4 ha avuto un problema al manicotto del liquido refrigerante che, rompendosi, ha provocato la perdita del liquido sul motore caldo. Da cui la fumata che ha messo in allarme il conducente costringendolo ad attivare la procedura d’emergenza: il mezzo è stato evacuato e l’autista, come da lui stesso raccontato al Corriere Adriatico, si è affrettato a spegnere le fiamme aiutandosi con l’estintore. Tanto che all’arrivo dei vigili del fuoco il rogo era già stato domato. Ma l’elenco dei problemi ai mezzi di Conerobus è lungo e preoccupante. Alcuni passeggeri, nei giorni scorsi, hanno filmato e fotografato le colate d’acqua piovana che filtrano attraverso finestrini e carrozzeria dei bus. Con tanto di pozzanghere che si generano dentro i mezzi e sui sedili rendendoli impraticabili. Ma n on è tutto.
La denuncia
Lunedì mattina la dirigente di Upi Marche, Valeria Ciattaglia, ha denunciato pubblicamente un disservizio della linea 41 che ha fatto infuriare gli utenti. Il bus avrebbe dovuto fare tappa alla fermata di via Manzoni alle 7,10 come da orario pubblicato sul sito web di Conerobus. Invece è arrivato con un ritardo di 13 minuti. Risultato: tutti i passeggeri sono arrivati in ritardo a destinazione, considerato che l’utenza del mattino presto è fatta da persone che utilizzano il trasporto pubblico per raggiungere i luoghi di lavoro. La dirigente Upi Marche, che doveva andare in stazione per imbarcarsi su un treno che l’avrebbe portata ad un impegno professionale in un’altra città, ha mancato la coincidenza, dovendo così rivolgersi al trasporto privato con un pesante aggravio di costi. L’ultimo di una serie di intoppi e ostacoli che la dirigente, utilizzando quotidianamente gli autobus, ha potuto raccontare. Tanto che per l’ennesima volta ha inviato un reclamo all’azienda. Ma la risposta è stata la classica toppa peggiore del buco.
La lettera
Nella lettera di risposta inviata da Conerobus alla dirigente Upi Marche si legge che il bus 41, in partenza dalla stazione ferroviaria alle 7, ha ritardato perché ha dovuto attendere i passeggeri del treno proveniente da Pesaro. Atteggiamento piuttosto particolare, in quanto solitamente gli autobus - a meno che non siano navette dedicate - non aspettano l’arrivo dei treni perché potrebbero essi stessi subire dei ritardi per motivi derivanti da cause non prevedibili da Conerobus. E poi la lettera prosegue ammettendo che «successivamente il bus ha avuto problemi meccanici». Confermando la tesi dei tanti utenti giornalieri secondo cui i mezzi di Conerobus versano in condizioni precarie.