ROMA - La notizia era nell'aria, ma da pochi minuti è ufficiale: Antonio Conte lascerà la guida della Nazionale dopo gli Europei in Francia. Lo ha confermato il...
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Dopo aver annunciato l'addio di Conte al termine dei prossimi Europei, Tavecchio ha spiegato: «Abbiamo puntato sempre su Conte, mi ci sento quasi quotidianamente. Prenderemo le valutazioni con serenità, ora è il momento di prendere atto e avere a che fare con una persona che ha dato un recupero dell'immagine della Nazionale, l'impegno e il sacrificio. E io lo ringrazierò sempre per questo. I destini della vita cambiano». Conte «è un uomo del fare», ha quindi aggiunto Tavecchio, «è operativo. Gli manca la quotidianità, il profumo dell'erba, è la cosa più importante che mi ha detto. Non è questione di soldi, è questione di lavoro. Questo è quello che mi ha detto. La mattina si sveglia e gli manca il campo».
Prematuro parlare di prossimo Ct, ma Tavecchio specifica: «Passi indietro? I miei collaboratori sono bravissimi, mi dicono di non dire più niente. Quando dicevo che bisognava fare la cantera con un dominus, da portare avanti e creare la scuola come in passato, venivo criticato perché venivamo appiattiti in una scuola interna e ci voleva il grande leader. Ora che il grande leader lo abbiamo trovato, torna il problema della cantera. Credo che faremo tutti i passi seri, perché l'interesse superiore non è quello di Tavecchio, di Conte o di altri nomi che circolano. L'interesse principale è della Nazionale».
Per questo, spiega Tavecchio, la partita con la Lega Serie A per gli stage «non è ancora finita. Tutti noi ci aspettavamo di più dalla Lega - ha concluso il presidente federale - stiamo lavorando per vedere di fare qualcosa che possa forse darci una mano per presentare la nostra squadra all'altezza di fare bella figura».
Abodi, presidente della Lega di B: "Addio già scritto"
«L'addio di Conte? Era un fatto già scritto». Così il presidente della Lega di B, Andrea Abodi, commentando all'ingresso del consiglio federale l'annuncio di Tavecchio sull'addio di Conte a fine Europeo. «Al di là dell'accordo tra gentiluomini, tra Conte e il presidente federale - ha specificato Abodi -, che il ct lo avrebbe avvisato al momento della certezza. Quel momento è arrivato e penso che questo ci obblighi comunque a guardare all'Europeo con la stessa fiducia, intraprendenza e ambizione di prima, poi ognuno è giusto che prosegua il suo percorso».
Secondo Abodi, la decisione di Conte «è collegata al suo modo di stare in panchina - dice, riferendosi alle possibili responsabilità della Lega di A riguardo agli stage azzurri -, cioè un lavoro quotidiano minuto dopo minuto. Penso che la Lega di A non abbia alcuna responsabilità, al di là del fatto che i rapporti potevano essere anche migliori. L'ambizione di Conte era quella di fare un'esperienza da tecnico quotidiano e possibilmente anche all'estero per arricchire la propria esperienza e il proprio bagaglio culturale. Quindi stava nell'ordine naturale delle cose».
Tuttavia, Abodi specifica che «ognuno deve concentrarsi soprattutto sul suo, diventiamo parte della stessa famiglia solo il giorno del consiglio federale», chiarendo che comunque non si tratta del fallimento di un progetto: «Una federazione che ha un ciclo di vita di due anni (la stessa durata del mandato di Tavecchio, subentrato nell'estate 2014 al dimissionario Abete, ndr) non guarda troppo avanti.
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Corriere Adriatico