CATANZARO . L'organizzazione dedita al calcioscommesse guidata dal direttore sportivo dell'Aquila Ercole Di Nicola, avrebbe cercato di aggiustare anche la partita...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Agli atti c'è un'intercettazione effettuata dalla squadra mobile di Catanzaro tra Di Nicola e Ortoli. «Ti ricordi l'anno scorso quando ti sono venuto a trovare..» dice Di Nicola. «Come no .. sono contento .. assolutamente si, ma tu dove giochi poi giovedì..» è la risposta di Ortoli. Di Nicola: «Io giovedì sono a Savona, però questa sera sono a cena 'hai capitò». Ortoli: «Ah? ho capito, capito e quindi?». Di Nicola: «Se mi dai l'Ok è Ok!? Ortoli: »Di che tipo! per loro..« Di Nicola: »Eh«. Ortoli: »Eee, se è cosi eee ..«. Di Nicola: »Come l'anno scorso .. capito«. »Di Nicola - è scritto nel provvedimento di fermo - non trovava nell'Ortoli inizialmente un esplicito consenso ad alterare la gara in favore del Barletta, mentre si era subito dimostrato interessato a combinare a favore del Catanzaro. Ortoli, che evidentemente era stato protagonista anche in quella vicenda illecita dell'anno precedente, capiva immediatamente che il ds dell'Aquila si riferiva ad una combine, ma la sua unica domanda, per evitare fraintendimenti, era quella di sapere se la partita andava combinata a favore del Catanzaro visto il riferimento alla scorsa stagione (....come l'anno scorso....) o a favore del Barletta (...per loro?...). Il ds del Catanzaro cercava di spiegare al collega che alterare la partita in favore del Barletta non sarebbe servito a nessuno: 'Secondo me non serve proprio a niente .. cioè .. sprecare una 'fichè capito secondo me... capito..«. Successivamente Ortoli, nel corso di un incontro di persona con Di Nicola »nel quale - scrive il pm - avrebbe dovuto definire gli ultimi aspetti della combine, rappresentava le motivazioni per cui non poteva più agire in favore di Di Nicola e quindi di Corda. Infatti raccontava al collega della squadra aquilana che vi era stato un 'assè parallelo, autonomo rispetto al loro, nell'organizzazione della combine, che vedeva Luigi Condò, direttore sportivo del Barletta, rivolgersi con l'intermediazione di Maglia a Giampà che accettava la combine e se ne faceva portavoce con il presidente Cosentino, trovando in quest'ultimo un netto rifiuto«.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico