Partite truccate in Lega Pro e Serie D 50 fermi, 27 indagati, 33 squadre nel giro

Partite truccate in Lega Pro e Serie D 50 fermi, 27 indagati, 33 squadre nel giro
CATANZARO - I campionati di Lega Pro e serie D truccati. Presidenti e giocatori che vendono le partite delle loro squadre per...

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CATANZARO - I campionati di Lega Pro e serie D truccati.



Presidenti e giocatori che vendono le partite delle loro squadre per guadagnare con le scommesse; un mondo dove «tutti si conoscono e tutti sanno chi sono gli imbroglioni», ma nessuno parla; soldi per corrompere i giocatori che arrivano da gruppi criminali all'estero e anche dalla 'ndrangheta, che di business illegali è regina assoluta; il tentativo di «puntare più in alto»: alla serie B per poi arrivare in A.







L'indagine della Dda di Catanzaro e della Polizia svela l'ennesimo scandalo nel mondo del pallone: un mondo che non è solo malato ma anche marcio fin dalle fondamenta, stando a quanto hanno accertato gli inquirenti che non a caso hanno chiamato l'inchiesta «Dirty soccer», calcio sporco.



«Il dato più raccapricciante - scrive il Pm Elio Romano nel decreto di fermo nei confronti di 50 tra calciatori, dirigenti, presidenti, allenatori, finanziatori delle combine - è constatare cosa sia diventato il calcio. Siamo di fronte ad un nuovo romanzo criminale i cui attori arrecano un danno economico e si fanno beffa delle passioni di quanti seguono la propria squadra».



Ma il Pm affronta anche quello che è il nocciolo del problema: «il calcioscommesse - dice - è la patologica conseguenza del tramonto della vecchia innocente schedina. Urge una riforma radicale della normativa che regolamenta le scommesse che hanno finito per inquinare il mondo sportivo ad esse collegato».



Di sporcizia, gli uomini della squadra mobile di Catanzaro e dello Sco ne hanno ascoltata tanta in un anno di inchiesta: 10mila intercettazioni, migliaia di ore al telefono in cui gli indagati combinavano gli incontri. Alla fine sono 28 le partite truccate - 17 di Lega Pro e 11 di serie D - sulle quali la Procura ha trovato riscontri e 33 le squadre coinvolte: dalla Pro Patria al Monza, dalla Torres all'Aquila, dalla Juve Stabia alla Cremonese.



Riscontri che costringeranno il procuratore federale Stefano Palazzi ad intervenire e a riscrivere le classifiche, con i playoff e i playout in corso. Palazzi ha già preso contatti con il capo della Dda di Catanzaro Vincenzo Lombardo.



«Ci ha chiesto - ha detto Lombardo - un contributo per dare modo a loro di procedere. E ha sottolineato che operazioni del genere servono a disinquinare il mondo del calcio». In galera sono finiti in cinquanta, con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Tra questi 4 presidenti, 11 dirigenti sportivi, 12 tra calciatori ed ex, 2 allenatori.



A loro si aggiungono 27 indagati sui quali le indagini sono ancora in corso: è il caso dell'ex giocatore Arturo di Napoli, del ds del Catanzaro Armando Ortoli, del procuratore Eugenio Ascari, del consigliere federale Claudio Arpaia, dell'ex presidente della Torres Domenico Capitani.



A scoperchiare il vaso è stata una telefonata tra il boss della 'ndrangheta Pietro Iannazzo, intercettato nell'ambito di un'altra inchiesta, e il presidente del Neapolis Mario Moxedano. Da quella telefonata gli investigatori sono arrivati a scoprire due distinte organizzazioni criminali che agivano, una sulla serie D e una sulla Lega Pro, per truccare le partite.



Comprare un incontro di Lega Pro costava tra i 40 e i 50mila euro, ma a volte ne bastavano 5mila per avere la disponibilità dei calciatori. La prima organizzazione ruotava attorno alle figure di Moxedano, Antonio Ciccarone, ds del Neapolis, e Iannazzo. I tre, con la collaborazione di dirigenti, calciatori e «affaristi senza scrupoli» organizzano le frodi sportive per portare il Neapolis alla promozione.



La stessa cosa, ma in un altro girone, facevano i dirigenti del Brindisi. La seconda associazione aveva invece al vertice Fabio Di Lauro, ex calciatore e «faccendiere - scrive il Pm - che approfitta della parte marcia dell'ambiente che ben conosce, traendo cospicui guadagni dalle scommesse sulle partite», e ai due soci occulti della Pro Patria Mauro Ulizio e Massimiliano Carluccio. Lo stesso Di Lauro aveva rapporti con «signori delle scommesse dell'est Europa», serbi e sloveni, soprattutto, ma anche russi ancora da identificare, che tiravano fuori i soldi per corrompere i calciatori e poi scommettevano ingenti quantità di denaro.



Nel giro di Di Lauro gravitavano anche «addetti ai lavori», vale a dire personaggi come Ercole Di Nicola, Ds de L'Aquila. Un soggetto amante della bella vita, arrestato al Casinò di Venezia, che, «si atteggiava a uomo di calcio ligio alle regole» quando in realtà era «capace di combinare incontri di calcio senza remore e con tanto scrupolo». «Dobbiamo ramificarci dappertutto», diceva al telefono. Operazione che sembra riuscita visto che gli investigatori parlano di un «reticolato sistema di corruzione» solo in parte venuto a galla.



È il caso delle partite di B che coinvolgono Catania, Crotone, Brescia e Livorno, su cui non sono stati trovati riscontri ma di cui parla Di Nicola - «ogni settimana in B ne fanno una» - e dell'incontro di Coppa Italia Tim tra Pescara e Sassuolo «messo in vendita per 150 mila euro da Ulizio e Carluccio».





I CALCIATORI COINVOLTI



Giacomo Ridolfi, pesarese, calciatore del Santarcangelo Calcio



Mirko Garaffoni, calciatore della Maceratese, indagato



Domenico Giampà, ex dell'Ascoli, calciatore del Catanzaro



Vincenzo Melillo, ex portiere dell'Ascoli, ora alla Pro Patria




Salvatore Astarita, ex calciatore dell’Akragas

Luciano Ariel Pignatta, calciatore del Sorrento

William Carotenuto, calciatore del San Severo

Pasquale Izzo, calciatore della Puteolana

Emanuele Marzocci, calciatore della Puteolana

Fabio Di Lauro, ex calciatore



ALLENATORI

Francesco Massimo Costantino, ex allenatore della Torres

Arturo Di Napoli, allenatore del Vittoriosa Stars (Malta) ex Savona calcio

Marco Tosi, ex allenatore del Pro Patria

Massimiliano Solidoro, ex collaboratore tecnico del Savona

Ninni Corda, allenatore del Baretta





I DIRIGENTI SPORTIVI COINVOLTI

Vincenzo Nucifora, residente a Porto d'Ascoli, ex direttore sportivo della Torres



Armando Ortoli, ds del Catanzaro ed ex ds della Vis Pesaro




Domenico Capitani, presidente della Torres

Mario Moxedano, presidente del Neapolis

Antonio Ciccarone, direttore sportivo del Neapolis

Antonio Flora, presidente del Brindisi

Vito Morisco, direttore generale del Brindisi

Saverio Daleno, dirtigente del Brindisi

Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila

Francesco Molino, ds del Comprensorio Montalto Uffugo

Antonio Palermo, dirigente del Comprensorio Montalto Uffugo

Paolo Somma, ds del Sorrento calcio



Maurizio Antonio Pagniello, ex calciatore ed ex presidente del Trento



Dennis Patrick Bingham, imprenditore inglese, amministratore unico e legale rappresentante dell’A.C. Monza Brianza 1912



Gianni Califano, direttore sportivo del Monza



Mauro Ulizio, ex direttore sportivo del Monza



Claudio Arpaia, presidente del Vigor Lamezia



Fabrizio Maglia, ds del Vigor Lamezia



Felice Bellini, responsabile marketing Vigor Lamezia



Pietro Iannazzo, ex ds del Sambiase



PROCURATORI SPORTIVI

Giuseppe Sampino, ex centrocampista di Maceratese e Vis Pesaro; Mauro Ruga; Daniele Piraino; Eugenio Ascari, procuratore e agente Fifa





ALTRI INDAGATI

Raffaele Moxedano, Vinicio Ciccarone; Daniele

Ciardi, magazziniere del Sant’Arcangelo; Erikson Aruci, amico di Fabio di Lauro; Stefano Benini; Marcello Solazzo; Diego De Palma; Delia Ioana Dan Ioana, interprete; Raffaele Pietanza; Gimmi Annis; Bruno Caliufano; Massimo Cenni; Sebastiano La Ferla; Raffaele Poggi; Alberto Scarnà, sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Ravenna.



GLI INCONTRI SOTTO INCHIESTA

Hinterregio-Neapolis del 7 settembre 2014



Sorrento-Montalto del 12 ottobre 2014



Neapolis-Montalto del 26 ottobre 2014



Monopoli-Puteolana del 2 novembre 2014



Montalto-Frattese del 2 novembre 2014



Due Torri-Neapolis del 2 novembre 2014



Neapolis-Akragas del 9 novembre 2014



Neapolis-Sorrento del 23 novembre 2014



Brindisi- San Severo del 23 novembre 2014



Andria-Puteolana del 23 novembre 2014



Pomigliano-Brindisi del 14 novembre 2014



Pisa-Torres del 29 ottobre 2014



Juve Stabia-Lupa Roma del 1 novembre 2014



Santarcangelo-Aqualia del 15 novembre 2014



Grosseto-Santarcangelo del 22 novembre 2014



Aquila-Savona del 23 novembre 2014



Prato-Santarcangelo dell’8 ottobre 2014



Cremonese-Pra PAtria del 15 dicembre 2014



Monza-Torres del 17 dicembre 2014



Bassano-Monza del 21 dicembre 2014



Torres-Pro Patria dell’11 giugno 2014



Pro Patria-Pavia del 17 giugno 2014



Aquila-Tuttocuoio del 25 marzo 2015



Aquila-Santarcangelo del 29 marzo 2015



Barletta-Catanzaro del 1 aprile 2015



Aversa-Barletta dell’11 aprile 2015




Vigor Lamezia-Paganese del 12 aprile 2015



Barletta-Vigor Lamezia del 19 aprile 2015 Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico