Vasco in concerto incanta nella sua Bologna: «Siamo qui per portare un po' di sollievo anche all'Emilia Romagna ferita»

Il Blasco riparte alla grande dalla sua Bologna allo Stadio Dall’Ara con dedica alla regione ferita dall'alluvione

Vasco in concerto incanta nella sua Bologna: «Siamo qui per portare un po' di sollievo anche all'Emilia Romagna ferita»
Uno degli ultimi provocatori. Perché se c'è una parola nella musica che scuote le masse come nessun’altra, è Vasco Rossi. E come il...

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Uno degli ultimi provocatori. Perché se c'è una parola nella musica che scuote le masse come nessun’altra, è Vasco Rossi. E come il Blasco che si rispetti, riparte alla grande. Martedì sera, dalla sua Bologna, dallo Stadio Dall’Ara. Arriva in elicottero, dopo il live di Rimini. Un concerto in cui l’inaspettato è parola chiave (non solo per la pioggia che si è abbattuta nell’attesa). ”Inaspettato” per Vasco è l’ennesima consacrazione. Lui è in grandissima forma. La partenza è una bomba a suon di ballad. “Dillo alla luna” è una invocazione, al guardare in faccia una realtà «che pensa più a raccontare favole» che a risolvere problemi. «Resto un radicale, alla Pannella. I politici fanno i propri interessi, e non è questione di destra o di sinistra - dice salutando i giornalisti - Si parla di grandeur Italia, ma l’Italia nel mondo non conta niente».

Provoca sulla steccata politica in "T’immagini" (dentro ci mette Meloni, Berlusconi, Salvini, i comunisti e i 5 stelle). Provoca in “C’è chi dice no”, “Gli spari sopra”, in tutta la scaletta. Sono 26 brani, più il medley di 7 «canzoni che vorresti, che non ti aspetti», da “Incredibile romantica” a “Come nelle favole”, dagli arrangiamenti rock alla “sax, sex and rock’n roll”. Che il Blasco non cominciasse con una ballad non succedeva dal 1998: era Imola con “Quanti anni hai”. La sua terra ferita è nelle immagini della seconda canzone, “Stendimi” e nelle parole «Siamo qui per portare un po' di sollievo anche all'Emilia Romagna ferita, orgogliosa e fiera», ma non intona “Romagna mia” con il suo bassista Claudio Golinelli 'Il Gallo’ come aveva fatto l'altra sera, alla faccia del silente e recentissimo Springsteen.

 

E' un rock che si muove dentro regia e scenografia firmate (sempre) Romanoff e Giò Forma: uno staff di 174 persone per uno show di 3 ore, laser, mega schermi a V e pedana centrale. E la band, al cui centro temporale, c’è Stef Burns. Vasco è Vasco. Poesia irriverente, ritmo incalzante, parole cariche di vita, di sofferenza e di gioia in un modo di fare musica che non ha uguali, re del rock, un gigante di 71 anni che non conosce stanchezza, che canta e balla con un'energia e una passione che sfidano il tempo.

 

Vasco è Vasco anche nei numeri: 16mila alle prove generali e 24mila per la data di apertura di Rimini, e 450mila biglietti per 11 concerti in 5 città (Olimpico di Roma il 16-17 giugno). Ci sarà un singolo nuovo. Uscirà nei prossimi mesi. E quello sarà un altro capitolo della magnifica storia intitolata Vasco. Unica e irripetibile.

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Corriere Adriatico