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ANCONA - Ci sono ben quattro piccoli film marchigiani - su un totale di sessanta titoli fra italiani e stranieri - in corsa per il premio Sorriso Rai Cinema Channel, nell’ambito della XIV edizione del Festival Internazionale Film Corto “Tulipani di Seta Nera”.
“The Legend of Kaira” di Emanuela Del Zompo, “Quarantine Path” di Davide Lomma, “La panna cotta” di Pietro Albino Di Pasquale e “La mamma è sempre la mamma” di Roberto Siepi. Da oggi, tutti i corti sono visibili sulla piattaforma di Rai Cinema Channel alla pagina Tulipanidisetanera.rai.it.
Presieduto da Diego Righini e realizzato dall’associazione “Università Cerca Lavoro” su idea di Paola Tassone, il festival promuove il lavoro di giovani autori che, attraverso le immagini, rappresentano non il semplice racconto di una diversità, ma l’essenza stessa della diversità, valorizzandone i molteplici aspetti ed esprimendoli attraverso il cinema.
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Alla conferenza stampa che si è aperta con il saluto di Nicola Borrelli (Dir. Gen. Cinema e Audiovisivo MiC) ed è stata simultaneamente tradotta nel linguaggio dei segni, sono intervenuti: Diego Righini (Presidente del Festival), Paolo Del Brocco (Ad di Rai Cinema) e Giovanni Parapini (direttore Rai per il Sociale), nonché – in collegamento - il direttore artistico Paola Tassone e i partner istituzionali dell’evento: Franco Bettoni (presidente Inail), Valeria Piatti (dirigente Inail), Giorgio Palmucci (presidente Enit), Zoello Forni (presidente Anmil), Giulio Lo Iacono (Resp. Pianificazione e monitoraggio attività trasversali Asvis), Amir Zuccalà (Resp. Uff. Studi e Progetti Ens), Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione Univerde), che hanno presentato i tre lavori che a loro giudizio rappresentano al meglio le mission dei rispettivi enti.
Ha concluso gli interventi, dando il via ufficiale alla piattaforma del festival, Carlo Rodomonti, responsabile marketing Rai Cinema. «Questo Festival - rivendica Parapini - è capace di smuovere le coscienze, costruire momenti di pensiero e riflessione».
Orgogliosa del cartellone allestito in una così difficile annata Paola Tassone: «Abbiamo selezionato anche opere di denuncia sociale: bullismo, violenza di genere, razzismo. Sono molto soddisfatta perché i registi si sono fatti portavoce delle difficoltà e delle emergenze sociali e ambientali che questo periodo pandemico ha ancor più evidenziato». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico