Il grande violinista Uto Ughi accompagnato dai Virtuosi Italiani apre Marche Festival al Teatro La Fenice di Senigallia

Il violinista Uto Ughi
SENIGALLIA - È affidata al violino di Uto Ughi, al carisma e alla sua prodigiosa maestria, l’inaugurazione di Marche Festival, domenica alle 18 al Teatro La...

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SENIGALLIA - È affidata al violino di Uto Ughi, al carisma e alla sua prodigiosa maestria, l’inaugurazione di Marche Festival, domenica alle 18 al Teatro La Fenice di Senigallia, accompagnato da un complesso d’eccezione, I Virtuosi Italiani diretti da Alberto Martini. La nuova, ambiziosa iniziativa, organizzata dall’associazione Lemuse, porta la firma di Federico Mondelci e di Antonella Cecere, ed è l’evoluzione di MonteSaxNovo Festival.

 
«L’idea è nata – spiega il grande sassofonista e direttore d’orchestra marchigiano – dalla masterclass che da vari anni abbiamo lanciato a Ostra Vetere, la mia città natale, con l’Accademia Italiana del Sassofono. Ogni edizione richiama giovani talenti da ogni parte d’Italia, ma anche stranieri, che sono ospitati nel borgo per perfezionare la loro preparazione». Con loro, i grandi maestri internazionali, che fanno parte del corpo docente, si esibiscono in luoghi, inediti per i concerti, come il museo di Ostra Vetere, e l’area archeologica Le Muracce. «Dall’entusiasmo che dimostrano a ogni nuovo invito a partecipare a MonteSaxNovo – continua Mondelci – è scaturito, quasi naturalmente, il progetto di questo festival, che definirei trasversale: alle stagioni e alle località, che coinvolga l’intero territorio, e ogni tipo di musica, dalla classica al jazz, alla contemporanea. E che si integri con i grandi eventi già presenti in regione, proponendo concerti in luoghi insoliti, oltre che nei bellissimi teatri marchigiani: in palazzi e chiese, nei boschi o in cima a una collina. Trasversale, infine anche nei contenuti, coinvolgendo tutte le arti, e un pubblico di tutte le età».


Lo scopo è anche quello di contribuire, oltre che alla formazione dei giovani, alla loro sensibilizzazione alla grande musica. Ma c’è di più: questo festival, che gode del patrocinio del Comune di Ostra Vetere, del riconoscimento del Mic e del sostegno della Regione Marche, ha come obiettivo di contribuire a rafforzare l’identità territoriale e a valorizzare tanti centri meno conosciuti dell’entroterra marchigiano. In prospettiva di un turismo culturale? Federico Mondelci sottolinea: «Certo, ma non solo. Anche per consolidare, potenziando il genuino spirito di accoglienza, la resilienza degli abitanti di borghi e cittadine, attraverso la riscoperta del patrimonio inestimabile di bellezza, naturalistica e d’arte, di cui sono depositari».

Marche Festival, dunque, come “cantiere delle arti”.


Chi meglio di Uto Ughi, recentemente incaricato dal Governo di presiedere la commissione incaricata di una campagna di diffusione della musica tra i giovani, avrebbe potuto tenere a battesimo Marche Festival, con un suo concerto. Si esibirà oggi, imbracciando il suo prezioso Stradivari. Federico Mondelci: «Il programma, dedicato al grande barocco italiano, prevede “Le quattro stagioni” di Vivaldi. Dello stesso autore, ad aprire la serata, è stata scelta la sinfonia “Il coro delle Muse”, un omaggio all’associazione promotrice del Marche Festival. Seguono il Concerto Grosso n. 4 di Corelli, e il Concerto Grosso “La Follia” di Francesco Geminiani». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico