SENIGALLIA - C’è grande attesa per il ritorno sul palco di Fiorello, che ha deciso di ripartire proprio dal Teatro la Fenice di Senigallia (da giovedì 18...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SENIGALLIA - C’è grande attesa per il ritorno sul palco di Fiorello, che ha deciso di ripartire proprio dal Teatro la Fenice di Senigallia (da giovedì 18 a sabato 20 novembre). Non a caso il triplice spettacolo ha come titolo “Fiorello presenta: Senigallia!”. L’artista e i suoi collaboratori più stretti (gli autori Francesco Bozzi, Pigi Montebelli e Federico Taddia, con la parte musicale curata da Enrico Cremonesi) stanno plasmando qui il loro show. Francesco Bozzi, autore televisivo, radiofonico e sceneggiatore, noto anche come «l’immortale creatore del commissario Mineo», ci racconta il dietro le quinte.
La prima domanda è d’obbligo: lei che ne è l’autore, ci svela cosa vedremo in questo nuovo spettacolo di Fiorello?
«Direi che questo è uno spettacolo completamente nuovo. Fiorello racconterà se stesso e gli italiani, con delle trovate tecnologiche uniche che sorprenderanno e divertiranno il pubblico. Insomma uno spettacolo tutto da scoprire».
Come si fa a “tenere a bada” un artista improvvisatore per eccellenza come Fiorello?
«Ma perché mai lo si dovrebbe tenere a bada? Fiorello è un fenomeno della natura, bisogna solo lasciarlo libero di fare e magari dargli ogni tanto alcuni stimoli, al resto pensa lui».
Cosa fate quando Fiore va fuori copione?
«Ci godiamo lo spettacolo e prendiamo appunti per far tesoro della sua improvvisazione».
Da tanti anni ormai lei è fra gli autori del Rosario nazionale: c’è un segreto nel vostro feeling?
«Il segreto è tanto lavoro, l’amicizia, la stima reciproca, la fiducia e soprattutto la squadra. Oltre a me e Rosario ci sono Pierluigi Montebelli e Federico Taddia, insieme si lavora benissimo, e direi che alla fine i frutti si vedono... almeno spero».
In questi giorni state battendo a tappeto Senigallia per trovare spunti per lo show: cosa avete scoperto di bello e originale?
«Veniamo sempre volentieri a Senigallia: il mare, le passeggiate, il cibo. È un posto che aiuta a trovare la tranquillità e la concentrazione per il nostro lavoro. E poi il pubblico qui è favoloso».
Non è la prima volta che preparate con Fiorello un tour nelle Marche: come mai la scelta ricade ancora nella nostra regione?
«Le Marche sono ormai la nostra seconda casa. È qui che sono iniziate tutte le nostre avventure, sia televisive che teatrali. Grazie anche al grande Giampiero Solari che ci ha portato qui la prima volta e da quella volta non le abbiamo mai tradite... le Marche intendo».
Come vivete l’emozione del ritorno agli spettacoli dal vivo dopo il Covid?
«È entusiasmante e anche commovente, una sensazione bellissima. Penso soprattutto per Fiorello, ritrovare il pubblico e gli applausi è una cosa fondamentale per un artista come lui».
Oltre ad essere autore storico di Fiorello, lei è anche uno scrittore molto apprezzato: ma come si passa dal teatro, alla radio, alla tv fino al romanzo?
«Ne ho scritti addirittura due di libri e a breve, dopo “Il giallo del gallo”, uscirà il terzo capitolo del mio Commissario Mineo.
Corriere Adriatico