Il comico Battista con il suo show a San Benedetto: «Racconto le micro-guerre quotidiane e qualcosa anche sul vaccino»

Il comico Maurizio Battista
SAN BENEDETTO - Doveva arrivare nel 2020, ma poi la comicità dirompente di Maurizio Battista a causa della pandemia ha dovuto aspettare. L’artista romano,...

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SAN BENEDETTO - Doveva arrivare nel 2020, ma poi la comicità dirompente di Maurizio Battista a causa della pandemia ha dovuto aspettare. L’artista romano, infatti, sarà stasera alle ore 21 sul palco del Palariviera di San Benedetto con il suo “Tutti contro tutti”, spettacolo organizzato da Alhena Entertainment e Ventidieci. 


Maurizio come nascono titolo e spettacolo? 
«Ogni giorno ormai è teatro di micro-guerre quotidiane. Dal pianerottolo a quando si va in macchina. Un’altra situazione che dà davvero molto da discutere: gli automobilisti ce l’hanno con i monopattini, i ciclisti con le auto, e così via. Oggi sembra che siamo davvero tutti contro tutti».
A proposito di quotidianità, la gente passa molto tempo sui social: secondo lei anche questi rafforzano il concetto?
«Scherza? Direi proprio di sì. Ci sono e hanno anche il loro ruolo “negativo”, ma dipende da noi, ovviamente. Solo leggendo si innescano meccanismi di tensione: se non leggi certi commenti non ti alteri, è ovvio. E poi sono d’accordo con Umberto Eco, quando parlava del diritto di parola nei social. Il vero punto però è che non sappiamo vedere e riconoscere la vera felicità». 
In che senso? 
«Le persone sono sempre impegnate a ricercare la propria felicità, e nel farlo perdono di vista la propria vita, magari non rendendosi conto che si è già stati o si è felici». 
Cosa fare dunque?
«Per trovare la felicità? Basta non cercarla e si finisce per vederla. Gliene dico un’altra: si è sempre alla ricerca di un mondo migliore quando il mondo migliore invece è già questo. Ve lo dice Maurizio Battista: avete ogni tipo di comodità, e le cose che si hanno vanno comunque gestite. Tutto dipende dall’uso che se ne fa. Mi lasci dire qualcosa anche sui talk show in tv: io li abolirei. Anche quelli sono modelli del “Tutti contro tutti”. Questo non è un brutto mondo, basta viverlo per rendersene conto».
Come è strutturato lo spettacolo? 
«Parlerò di contraddizioni, diremo cose sul Covid e sui vaccini, ma con l’ironia della comicità. Lo spettacolo? È semplice. Io entro, salgo sul palco, inizio a parlare e il mio pubblico partecipa. Sarà lì a vedere un amico genuino che racconta storie e cose vissute tutti i giorni, fatti che le persone conoscono. Dirò cose, per almeno un paio d’ore, per divertirsi. Io non voglio fare come certi comici che sembrano santoni».
Quanto è importante ridere? 
«Molto. In due ore almeno voglio che la gente si goda quel momento che sta vivendo: certo ci saranno risate e pure qualche “lacrimella”, ma vita vissuta. Al terzo matrimonio ne ho di cose da dire!».
Altri progetti in vista? 
«Si ricomincia finalmente! Ora c’è il tour di “Tutti contro tutti”, il 6 gennaio una trasmissione mia sui canali Rai, e poi altre cose che si stanno sbloccando».
Il suo luogo preferito nelle Marche? 

«Le ho girate in lungo e largo, mi piacciono tutte. Ma anche per la mia storia passata con il cabaret, vorrei dire la costa sud delle Marche. A San Benedetto si riparte “positivi”: il termine però non c’entra nulla con il virus!». 

 

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Corriere Adriatico