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RECANATI -L’idea di legare la città all’identità del territorio, fortemente unito al mondo del suono e della musica: nasce così, una decina di giorni fa, il “Mum”, Museo della musica di Recanati. Espone al suo interno strumenti e attrezzature che hanno fatto la storia della musica e del suono sia in Italia che nel mondo. Si trova negli spazi adiacenti il Teatro Persiani e il Museo Beniamino Gigli, ed è nato grazie al Comune e alla Regione, con fondi europei e Art bonus, e al contributo di aziende della zona che hanno fornito propri materiali. Un museo che omaggia ulteriormente il tenore Beniamino Gigli, illustre recanatese, e la realtà di Musicultura, nata proprio a Recanati.
Le chitarre
Il percorso museale si apre con due filmati che introducono il visitatore al viaggio musicale recanatese: uno, fatto di immagini, racconta il legame tra la città, la musica e le aziende del territorio; l’altro la storia musicale di Recanati. Poi arrivano le quattro sezioni dedicate agli strumenti musicali e alle attrezzature prodotte nel territorio recanatese. Spicca la Eko, nata da Oliviero Pigini nel 1959. Erano gli anni del rock&roll, era il periodo in cui la fisarmonica inizia a cedere il passo alla chitarra, era l’epoca in cui una chitarra iniziava ad essere lo strumento dei giovani, che si spostavano con la Vespa o con la Cinquecento. Tra gli strumenti esposti al museo vi è una chitarra aperta per metà, per mostrare come è fatta. Ma ve ne sono molte da vedere per soddisfare le proprie curiosità. Modelli di tutti i tipi, come quelli acquistati in Italia e nel mondo, da artisti italiani e internazionali che compravano le chitarre Eko: da Fabrizio De Andrè ai Nomadi, dai Rockets all’Equipe 84, Gianni Morandi compreso, fino ad arrivare a Edoardo Bennato, Alex Britti e persino Jovanotti. Ancora Jimi Hendrix, John Lennon, Frank Zappa, e altri nomi che sono ricordati in un grande poster, accanto alle chitarre esposte: dalla 600 Cobra del 1965 alla 360 Fiorentine del 1964, dalla 460 Ekomaster del 1961 alla Eko Ranger XII del 1964, fino alle Barracuda (1968), Violin bass (1967), e la “Infinito”, prodotta tra il 2019 e il 2020 per celebrare i 60 anni di Eko, dal nome strettamente legato al poema leopardiano.
Le tastiere
Dalle chitarre alle tastiere per strumenti digitali: in questo caso è la Fatar, nata nel 1956, ad aver contribuito con tastiere, pianoforti digitali, sintetizzatori e midi-controller, per la regolazione dei suoni, anche questi utilizzati da artisti come Lady Gaga o Elton John, e anche al Festival di Sanremo.
Corriere Adriatico