Pfm, Franz Di Ciocco a Villa Vitali «La longevità nasce dalla curiosità»

La Pfm in concerto
FERMO – «Il segreto è la curiosità, la voglia di sperimentare, il desiderio di percorrere strade diverse e talvolta impervie senza aver timore di...

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FERMO – «Il segreto è la curiosità, la voglia di sperimentare, il desiderio di percorrere strade diverse e talvolta impervie senza aver timore di sporcarsi le mani per provare nuovi itinerari».


Franz Di Cioccio, leader mitico ed indiscusso della PFM che questa sera suona nella splendida Villa Vitali di Fermo, spiega così la lunghissima, interminabile, splendida carriera personale e di un gruppo entrato prima nei cuori del popolo rock e poi nelle classifiche mondiali. Da 45 anni la PFM suona in ogni angolo del pianeta, è l’unica band italiana presente nella prestigiosa classifica dei gruppi rock progressive della statunitense Billboard e quest’anno l’altrettanto prestigiosa rivista britannica Classic Rock l’ha inserita al 50° posto nella graduatoria dei migliori artisti di tutti i tempi.

«Essere apprezzati dagli addetti ai lavori è piacevole – dice Di Cioccio, abruzzese di Pratola Peligna ed ora cittadino del mondo - ma la nostra più grande soddisfazione è essere amati dal pubblico. Se mi guardo indietro vedo una splendida cavalcata: abbiamo pubblicato tanti dischi, abbiamo prodotto diverse cose, tutte ben fatte. Ma la nostra forza è che ogni disco è diverso dal precedente, solo così manteniamo la nostra curiosità e ci possiamo divertire. Sarà per questo che a 70 anni sono ancora vitale e vivo, pieno di energia e dinamismo e questi valori, queste caratteristiche, appartengono anche alla PFM. Siamo immersi nel futuro pur essendo nel presente>.

E’ però inevitabile con Franz Di Cioccio, un gigante della musica, tornare indietro nel tempo e parlare di De Andrè. «Fabrizio manca alla PFM e a tutta la musica! A me resta la sensazione interiore di aver fatto con lui e la PFM una cosa bellissima, dando abiti diversi alle sue canzoni, vestendo testi così belli con una musicalità più viva e vivace. De Andrè era una persona complessa e di grande cultura, con la PFM fece la sua prima grande esperienza live ed apprezzò molto i nostri arrangiamenti tanto che non li ha mai cambiati. Con lui era bellissimo intrattenersi, conosceva tutto e non era mai impreparato, era un osservatore acuto e geniale».

Di Cioccio attende con piacere il concerto fermano. «Abbiamo una band ricca con alcuni elementi nuovi come il napoletano Marco Sfogli, un chitarrista molto talentuoso che ci ha regalato sfumature inedite. Credo che una delle carte vincenti della PFM sia quella di essere sempre in evoluzione: siamo in buoni rapporti con chi ci ha lasciato per motivi che posso anche comprendere perché fare musica è come andare in vacanza, magari qualcuno è andato sempre al mare e poi comincia a desiderare la montagna.E’ stato così per Mussida, Premoli, Piazza, Pagani, amici con cui ho un ottimo rapporto. La PFM va avanti non restando mai ferma: ecco perché abbiamo intrapreso un tour mondiale che ci ha portato per la prima volta a Buenos Aires e a Santiago del Cile, oltre che negli USA e in Canada. E’ bello scoprire che nel mondo siamo amati. E poi il miglior disco è quello che dobbiamo ancora fare. Noi non vogliamo rimare bloccati agli stereotipi o solo ai vecchi successi, vogliamo sempre sperimentare. Fino a quando c’è benzina io corro!».

                                                                                                                        Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico