PESARO - “Ricciardo e Zoraide”, dramma serio per musica in due atti di Rossini su testo di Francesco Berio di Salsa, è questa sera il titolo inaugurale...
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Lo stile di quest’opera ambientata in un’africana Nubia della fantasia è, secondo la definizione di Stendhal, ”magnifico, orientale, appassionato”, fors’anche con riferimento alla ricchezza di uno strumentale che si profonde in preludi e postludi, alla scenografia di “maestosi”, di contrasti sonori, di “larghi” e di “marziali”, alla diffusa coralità. Il tutto quasi in una sorta di pregustazione di quella che sarà in seguito la prassi grand-operistica meyerbeeriana. Fatte salve le ragioni imprescindibili del belcanto, affidato a un specialista del calibro del tenore Juan Diego Flórez, che impersona Ricciardo, e ai colleghi altrettanto quotati: dal rivale in amore Sergey Romanovsky nei panni sempre tenorili di Agorante, alla Zoraide del soprano Pretty Yende; dalla Zomira del mezzosoprano Victoria Yarovaya all’Ircano del basso Nicola Ulivieri. Li accompagna alla guida dell’Orchestra Sinfonica della Rai il maestro Giacomo Sagripanti, con il coro del Ventidio Basso affidato a Giovanni Farina. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico