“Per quale musica”, il Conservatorio Rossini di Pesaro celebra i 50 anni del Lems

Il Lems, laboratorio elettronico di musica sperimentale
PESARO - Il Conservatorio Rossini di Pesaro celebra oggi i 50 anni del Lems (Laboratorio elettronico di musica sperimentale) con una intensa giornata di studio dedicata a...

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PESARO - Il Conservatorio Rossini di Pesaro celebra oggi i 50 anni del Lems (Laboratorio elettronico di musica sperimentale) con una intensa giornata di studio dedicata a Eugenio “Gege” Giordani, ricercatore nell’ambito delle tecniche digitali e docente di Musica Elettronica e ideatore dello Space (Soundscape Projection Ambisonic Control Engine), scomparso prematuramente l’anno scorso per Covid.

 
Un’occasione per indagare sulla realtà della musica elettronica in Italia negli ultimi decenni e sulle sue prospettive future. Dalle ore 10, dopo i saluti istituzionali del direttore del Conservatorio Rossini Fabio Masini e del vice-sindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro Daniele Vimini, si alterneranno oltre a Walter Branchi e David Monacchi (a cui si deve il progetto della Sonosfera), alcuni dei più attivi e noti protagonisti della ricerca artistica e accademica di questo settore: Francesco Galante, Emanuele Pappalardo, Luigi Pizzaleo, Giorgio Nottoli, Luigi Ceccarelli, Aurelio Samorì, Michela Mollia, Laura Zattra, Walter Prati, Alvise Vidolin, Alessandro Cipriani, Antonio Mastrogiacomo, Roberto Vecchiarelli e Maurizio Farina.

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Gli interventi non solo ripercorreranno le fasi di attività del Laboratorio ma rifletteranno anche sulla relazione instauratasi tra il Lems quale organismo interno ad una struttura didattica e la realtà della musica elettronica in Italia: due mondi chiusi o comunicanti? E quali le possibilità di confronto del Lems con il pensiero musicale contemporaneo? Il Lems è nato nel 1971, su iniziativa dell’allora direttore Marcello Abbado. Il suo successore, Gherardo Macarini Carmignani, favorì l’acquisizione di nuovi strumenti e affidò la direzione e l’organizzazione del Laboratorio a Walter Branchi, compositore attivo all’interno di due importanti realtà del settore quali il “Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza” e lo “Studio R7”. Fu sotto la guida decennale di Branchi che si formò un’équipe di giovani musicisti tra cui proprio Eugenio Giordani.


A partire dal 2013 il Lems si evolve con l’inaugurazione dello Space, un centro di ricerca e produzione musicale per le nuove tecnologie di spazializzazione 3D del suono dotato della prima sala ambisonica in Italia, ideata da Eugenio Giordani e David Monacchi (attuale docente di Elettroacustica del Conservatorio di Pesaro). L’attività didattica e di produzione del Lems è testimoniata sia dalle apparecchiature analogiche originali tuttora funzionanti, sia da un archivio di composizioni e tesi di ricerca frutto di lavori condotti al suo interno da studenti, docenti e compositori.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico