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ANCONA - Giù l'indice di contagio Rt, giù l'incidenza dei contagi, ancora alta ma in calo la pressione sugli ospedali. Tutti indicatori che virano verso il meglio, ma non abbstanza per conquistarsi la deroga: le Marche restano in zona arancione Covid. Ma è un traguardo che nessuna regione ha conquistato.
«Vi comunico che anche la prossima settimana le Marche - ha scritto su Facebook il governatore Francesco Acquaroli - saranno in zona arancione. Le condizioni nella nostra regione stanno migliorando, ma sicuramente non potremo tornare in zona gialla perché in questo momento non è consentita dalla normativa nazionale. Raccomando a tutti di fare sempre la massima attenzione,perché dobbiamo mantenerci nelle condizioni che ci permetteranno le riaperture non appena saranno consentite e che auspichiamo possano avvenire quanto prima».
Covid, anche l'Europa "premia" le Marche: via il rosso scuro malgrado il numero di tamponi in calo
I cambi previsti nell'ordinanza che il ministro della salute Speranza firmerà questa sera pevedono il pasaggio della Sardegna in zona rossa, mentre Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana sono promosse in arancione.
L'indice di trasmissione Rt delle Marche scende sensibilmente, quello puntuale è fissato 0,86. Ma sono otto le regioni con Rt puntuale sopra 1: tra loro spicca la Sardegna, zona bianca fino a poco tempo e che ora registra il valore più alto con 1.54, seguita da Valle d'Aosta (1.39), Sicilia (1.22), Campania (1.19), Liguria (1.19), Basilicata (1.15) Puglia (1.06), Toscana (1.02). Il rapporto dell'Iss mette le Marche tra le regioni con "una classificazione di rischio moderato" insieme a Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Pa Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria. Ma quattro di queste (Lombardia, Pa Trento, Sardegna, Sicilia) sono anche "ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane".
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Corriere Adriatico