Il chitarrista pesarese Stefano Viola al suo primo lavoro, il singolo “Seti”, un viaggio tra musica, astronomia e fantascienza

Il chitarrista pesarese Stefano Viola al suo primo lavoro, il singolo “Seti”, un viaggio tra musica, astronomia e fantascienza
PESARO - Il giovane chitarrista pesarese Stefano Viola ha pubblicato il suo primo lavoro, il singolo “Seti”. Anche compositore, Stefano si sente pronto per...

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PESARO - Il giovane chitarrista pesarese Stefano Viola ha pubblicato il suo primo lavoro, il singolo “Seti”. Anche compositore, Stefano si sente pronto per intraprendere il suo percorso da solista e lo inizia con un viaggio tra musica, astronomia e fantascienza, ovvero un concentrato delle sue passioni.

 


L’occasione


«È estremamente emozionante - racconta Stefano - poter presentare della musica personale dopo così tanto tempo passato a scolpirne i più piccoli dettagli e organizzarne la pubblicazione. Questa è la prima occasione di mettermi in gioco come solista: sono molto fiero del risultato e della direzione musicale che sto percorrendo, che mi permette di esprimermi il più genuinamente possibile. Non è stato facile né scontato riuscire ad organizzare tutte le fasi che questo progetto ha richiesto, ma ho avuto la fortuna di lavorare con professionisti e soprattutto amici di immenso valore e competenza, fondamentali nella realizzazione di ciò che avevo in mente. A loro voglio rivolgere un grande e sentito grazie».


Il brano ha preso forma all’interno dell’abitazione del musicista, con la preziosa collaborazione di Simone Medori alle batterie, registrate presso i Dyne Engine Studios di Manuel Pesaresi a Castelfidardo. Successivamente, il materiale è stato modellato, in fase di mix e mastering, da Giacomo Pasquali negli Hologram Studios di Francavilla al Mare. Il singolo è stilisticamente affine alle sonorità di icone del chitarrismo moderno come Plini, David Maxim Micic e James Norbert Ivanyi, artisti dai quali Stefano trae da sempre ispirazione, oltre ad autori di instrumental rock/metal di matrice chitarristica, caratterizzati da elementi più atmosferici e introspettivi.

«Seti - prosegue Stefano - è il primo di una serie di brani in arrivo prossimamente, improntati su tematiche fantascientifiche e spaziali, scritti e registrati tra il 2021 e il 2022. Ho intenzione di continuare a fare uscire altri singoli, nei prossimi mesi, accompagnati da video, prima di rilasciare l’album completo. Spero che la mia musica arrivi a più persone possibile: mi piacerebbe molto riuscire a trasmettere così le mie passioni, dal cinema all’astronomia». Una curiosità, i video sono stati girati in un Osservatorio astronomico nei pressi di Ravenna. Al momento è anche membro del gruppo heavy metal Sleazer, di Senigallia, con i quali ha registrato e pubblicato l’ultimo lavoro discografico “Deadlights”, ma spera di avere presto l’occasione di esibirsi da solo nella sua città.


La carriera


Classe ’95, Stefano ha iniziato a suonare il basso elettrico a 14 anni per poi appassionarsi alla chitarra poco più di un anno dopo, concentrandosi sulla musica Metal. A 19 anni è nata la sua passione per l’astronomia e nel 2019 si è iscritto all’Accademia Modern Music Institute (nata a Verona ma che si estende online sul territorio nazionale e internazionale) dove si è diplomato sotto la guida del maestro Claudio Pietronik. E proprio da qui sono iniziate diverse collaborazioni nazionali ed internazionali, rafforzate poi dalla sua adesione al progetto Musicoff Young. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico