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Il titolo del suo spettacolo è lo stesso di uno dei brani di Morandi del 1962: Paolo Cevoli sarà martedì 23 gennaio, alle ore 21,15, nel teatro comunale di Porto San Giorgio, con il suo spettacolo “Andavo ai 100 all’ora”, nell’ambito della stagione di Comune e Amat (info 392 4450125).
La vita
Una scelta voluta, quella del titolo della canzone di Morandi, e Cevoli spiega che l’ha preso perché «sicuramente rappresenta gli anni ‘60 e soprattutto fa capire che una volta se andavi a 100 all’ora sembrava andassi fortissimo, oggi ti suona anche il camion del letame». Cevoli racconta quindi il mondo, o meglio la vita, com’era prima di internet e dei cellulari, immaginando di narrare ai figli dei suoi figli com’era la vita quando era bambino lui (Cevoli è un classe 1958).
La comicità
Del resto questo è forse lo scopo principale del lavoro di un comico, cosa che Cevoli non ha iniziato a fare subito. «Mi sono laureato in giurisprudenza – racconta – io ho iniziato a fare il comico quando avevo 44 anni. Prima di allora lavoravo come manager, compravo e vendevo locali. In uno di questi un giorno sono passati quelli di Zelig, mi hanno visto e mi hanno invitato a partecipare. Da lì è iniziato tutto». Sulla comicità il comico romagnolo sottolinea che «si riesce sempre a farne della buona, le occasioni non mancano mai e mi lasci dire anche per fortuna, altrimenti non riuscirei a lavorare». In più di vent’anni di carriera Paolo Cevoli ha interpretato tanti personaggi, tra i suoi più noti sicuramente non si possono non nominare Palmiro Cangini, un assessore di un fantomatico piccolo comune romagnolo o l’imprenditore di successo Teddi Casadey. Se ne potrebbero citare anche altri e, se si chiede a lui quali gli sono rimasti maggiormente nel cuore, Cevoli risponde che tra i tanti «sono affezionato a tutti i miei personaggi ed è anche stato bello rispolverarli nel tour estivo che ho fatto durante la scorsa stagione. Lo ripeterò anche la prossima estate con Giacobazzi e Pizzocchi». Nell’attesa va avanti con il suo attuale spettacolo e per il futuro, dice, che «ho in programma di godermi i nipoti, sicuramente, ma per ora continuo con il teatro, perché quando vengo in teatro è come essere a casa mia».
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