Dipingere le pietre per regalare sorrisi. I sassi diventano una forma d’arte nei quartieri

Una pietra dipinta lasciata in città
ANCONA - Dipingere sassi e regalare sorrisi. Opere che diventano pillole di convivialità purché si sia così generosi da seminarli nel proprio quartiere....

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ANCONA - Dipingere sassi e regalare sorrisi. Opere che diventano pillole di convivialità purché si sia così generosi da seminarli nel proprio quartiere. L’iniziativa è nata in Svizzera e, da cinque mesi, sta coinvolgendo-sconvolgendo positivamente la costa marchigiana.

 

L’idea è di Heidi Aellig che ha iniziato due anni fa a dipingere sassi e a lasciarli tra Recanati, dove risiede, e Giulianova chiedendo alla gente che le trovava di mettere la foto del sasso sul gruppo fb “Un sasso per un sorriso”. «Purtroppo – spiega Heidi – i sassi sparivano e la gente non metteva mai le foto dei sassi trovati sul gruppo fb». Poi, la svolta, due mesi fa, quando Heidi fa la proposta a gruppi virtuali nelle città del nord delle Marche. «Da 500 membri siamo oggi 18mila – racconta - e le città più attive sono Pesaro, Fano, Senigallia, Cattolica, Rimini ed ovviamente la mia Recanati».

 


Tutti artisti
Il bello di quest’arte è che tutti, ma proprio tutti, possiamo diventare artisti. L’importante è lasciarci ispirare dalla sua forma. Un sasso piatto, ben levigato, è ovviamente una superficie ideale ma, uno con i rilievi, consente di rendere il disegno tridimensionale. Per realizzarli iniziare lavando bene la pietra, magari sgrassarla e lasciarla asciugare. Per dipingerla usare normali colori a tempera soprattutto se il lavoro si fa con i più piccoli, tenendo a mente che con i colori acrilici si ottiene una resa migliore. Il dipinto non si screpola e resiste meglio alle intemperie. Prevedere un lucido fissante se si gradisce un tocco finale effetto gloss. Preparare il fondo con il colore che piace di più. Il bianco lascia forse più margine alla creatività. Delineare con una matita i contorni del disegno e poi con pennellini fini dipingere.


Il benessere
Il sasso dipinto diventa una pillola di benessere abbandonata su una panchina, un sentiero, un muretto ma è anche molto utile come decorazione in casa. Un sasso importante può diventare un fermaporta, ciottoli “a grappoli” coprono con eleganza il terriccio dei vasi, in giardino segnalano delle piante particolari oppure possono diventare quadri.  Come quelli dell’artista Stefano Furlani che sfrutta però solo le sfumature del colore naturale del sasso. Nelle sue mani diventano gocce di pietra che usa per realizzare quadri in mostra nella sua “Bottega del Furlo” (il suo soprannome) a Fano.


L’apprezzamento


È  da lì che, con la sua arte, ha conquistato gli Stati Uniti. Ha iniziato sulla spiaggia, per gioco, con suo figlio David piccolino, otto estati fa. Costruiva delle composizioni sullo sfondo a righe della sdraia sotto l’ombrellone che smontava al tramonto. Finché si rende conto che potrebbe renderle eterne, dare dinamicità a quello che, per essenza, è di solito statico e fonda il brand “Sassi d’autore”. Le sue creazioni danno vita ai sassi che si animano e regalano emozioni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico