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CAGLI - Spetterà alla cantautrice e attrice Andrea Mirò insieme a Enrico Ballardini e alla scoppiettante verve di Musica da Ripostiglio (Luca Pirozzi e Luca Giacomelli alle chitarre e voce, Raffaele Toninelli al contrabbasso, Emanuele Pellegrini alla batteria) inaugurare le stagioni di ben due teatri marchigiani.
Sabato, 5 novembre, al Comunale di Cagli (ore 21) e domenica, 6 novembre, al Goldoni di Corinaldo (ore 21,15), il gruppo riporta in scena la riflessione ironica e graffiante del Signor G sul rapporto fra desiderio di essere e impossibilità di esserlo, in “Far finta di essere sani” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini adattato e diretto da Emilio Russo.
La figura di Gaber
Gaber era capace di raccontare la realtà come pochi al mondo e allo stesso tempo di andare oltre. «Perché i grandi intercettano sempre tematiche universali che non cambiano mai», conferma Andrea Mirò. «L’essere umano è pieno di difetti e li avrà sempre.
Il teatro-canzone
Gaber non fu solo un anticipatore di contenuti, la sua idea di teatro-canzone ha aperto un filone che dà spazio alla creatività: «I loro spettacoli individuavano delle tematiche e costruivano una storia fatta di parole e musica. Anche per me vale questo discorso, mi sento una cantante prestata al teatro e, in questo caso, il mio alter ego Enrico Ballardini è un attore prestato alla musica. Entrambi giochiamo su questi ruoli, condividendo il tutto con la meravigliosa Musica Da Ripostiglio che ha ri-arrangiato i brani ed è presenza attiva sul palco a tutti gli effetti». E per citare una frase di una canzone di Andrea Mirò, “questo mondo non è fatto per i deboli di cuore”: «è un mio pensiero, dato che bisogna sempre dare battaglia per avere il tuo spazio nel mondo. Generalmente i più deboli “di cuore” restano fuori dalla folla che sgomita: è quello che cerco di raccontare anche ai miei figli. La libertà è il valore più alto che abbiamo, quella che rispetta noi e gli altri. Non ho mai fatto cose che mi dessero chissà quale visibilità, seguo la mia strada accettando anche sfide che mi hanno dato credibilità. La fama è un incidente di percorso, ogni lavoro è importante all’interno di una società».
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