OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Commozione e cordoglio anche nelle Marche per la scomparsa di Andrea Purgatori, avvenuta ieri all’età di 70 anni. Il giornalista, saggista, sceneggiatore e attore romano aveva infatti radici marchigiane, più precisamente di Cagli, in provincia di Pesaro Urbino.
Il legame
Tanti i fili che collegavano Purgatori alla nostra regione, diretti e indiretti. Tra le numerose inchieste giornalistiche che ha condotto, quella più rilevante è stata senza dubbio quella sulla strage di Ustica.
I ritorni
urgatori non mancava di ritornare nelle Marche. Si ricorda la sua partecipazione a Passaggi Festival di Fano, nel giugno 2019, sulla cui pagina facebook è stato espresso il cordoglio: «Se ne va Andrea Purgatori, all’improvviso, lasciandoci sgomenti. Uno dei migliori giornalisti italiani, ospite di Passaggi Festival nel giugno 2019, dove venne a presentare Rosso Mafia, il libro scritto da Nando Dalla Chiesa e Federica Cabras. Un lutto per il mondo dell’informazione e per ogni cittadino che apprezzi la ricerca della verità, a qualunque costo». Sempre sui social il messaggio di cordoglio del festival del giornalismo d’inchiesta “Gianni Rossetti”, che gli aveva assegnato il premio inchieste: «Il Festival lo ricorda con affetto ed in noi è ancora ben vivo il ricordo della serata in cui abbiamo avuto l’onore di ospitarlo». Aveva anche la passione per la musica, profondo ascoltatore, anche conoscitore settoriale.
La musica
Fu ospite, sempre nel 2019, alla settimana della Controra di Musicultura. «Lo avevo chiamato – ricorda il direttore artistico del festival Ezio Nannipieri – per la sua attività di scrittore e giornalista. Poi gli ho chiesto di venire allo Sferisterio a raccontare perché gli piaceva la musica e lui lo fece, accompagnato dalle note di Changing of the guards di Bob Dylan». Chi era presente quella sera sicuramente ricorderà la sua riflessione sulla musica che «vola sopra i muri e i confini». «Poi - chiude Nannipieri – gli ho chiesto se voleva far parte del comitato artistico di garanzia nel 2020, e mi ha detto di sì. Ho parlato poco con lui, ma è bastato per capire come era, il suo modo di porsi verso gli altri, con la naturalezza e la professionalità che lo caratterizzava».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico