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ANCONA - Un vero e proprio mini-tour per le Marche quello che si apprestano a fare Gabriele Pignotta e Vanessa Incontrada con “Scusa sono in riunione... ti posso richiamare?”. Lo spettacolo andrà in scena per quattro serate a partire dal 23 febbraio al Rossini di Civitanova Marche, poi il 24 al Sanzio di Urbino, il 25 alla Fenice di Senigallia e il 26 al Gentile di Fabriano.
L’ispirazione
Gabriele Pignotta, che dello spettacolo è anche autore e regista, spiega che quelle che scrive sono tutte commedie che «nascono dalla mia osservazione di quello che vivo. Vado sempre verso l’eccessiva ricerca del successo e dell’individualismo sfrenato». E anche in questa commedia non è da meno. Il titolo, aggiunge, «richiama la realtà. A volte si dice come scusa, altre perché sei veramente in riunione, e spesso si rischia di lavorare 12 ore al giorno rimanendo solo 20 minuti con i figli la sera».
La storia
La storia è quella di un gruppo di amici che a 20 anni sono insieme all’Università. Sognano, vivono gli amori, viaggiano, sperano un in futuro di successo, coltivano le amicizie. «Fanno una vita di gruppo – precisa Pignotta – si divertono insieme, preparano gli esami, poi si perdono di vista. Quindici anni dopo si ritrovano per la morte di uno di loro, e sul tavolo finiscono gli insuccessi e le ansie di ciascuno. Tutti gli spettatori potranno arrivare a riconoscersi in almeno uno dei personaggi che saranno sul palco». In quello di Vanessa Incontrada, donna in carriera di successo, ma che sembra scappare da qualcosa. In chi ha sacrificato la carriera per la famiglia, ha due figli, ma poi si sente in gabbia. «Oppure nel mio – spiega il regista-attore – che sono un giornalista dedito alle tematiche ambientali, idealista sia sul lavoro che nella vita. Oppure ancora chi si innamora della persona sbagliata. La storia poi prende la piega di una commedia degli equivoci, con i personaggi che si renderanno conto di essere vittime di un reality, con tanto di colpo di scena».
L’ironia
L’intento di Pignotta è quello di far riflettere il pubblico, con ironia che nella sua penna non manca mai, sull’ossessione della visibilità e sulla brama di successo tipiche della nostra epoca, che si basa pure sui ritmi frenetici della quotidianità e scanditi da un uso eccessivo della tecnologia. «Di certo – osserva Pignotta – non si può più vivere senza di essa, è indispensabile per gestire la vita privata e professionale.
Corriere Adriatico