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L’associazione
«Paesi europei – spiega Tofoni – andando dall’Islanda alla Spagna, dalla Francia all’Italia, passando anche per alcuni extra Europa, come ad esempio Turchia, Australia o Israele». Tra i soci ci sono festival nazionali, club, organizzazioni e i numeri delle attività sono davvero imponenti. Le Marche hanno due soci all’interno della Europe Jazz Network, il festival Ancona Jazz e l’organizzazione di Tam, tutta un’altra musica, e RisorgiMarche. Tofoni dirige uno staff di cui fanno parte anche il pordenonese Stefano Zucchiatti e Francesca Cerretani di Porto Sant’Elpidio. «Ogni anno – prosegue Tofoni – sono circa 40mila i concerti che si organizzano in tutti i paesi.
Le attività
Tra le ultime attività promosse, una grande conferenza, svoltasi la scorsa settimana a Marsiglia. «Una conferenza internazionale – spiega il direttore Ejn – alla quale hanno partecipato 500 delegati da 40 paesi europei, strutturata in tre giorni, stile Ted, con tavoli di lavoro nei quali s’è parlato di musica creativa e di jazz, ma anche di elettronica e pop, che ben si sposano col jazz, che è anche sperimentazione e creazione di nuove forme musicali». Diversi i principi che guidano l’azione della Europe Jazz Network, a cominciare dall’attenzione verso la sostenibilità ambientale nell’ambito della quale, dice Tofoni, «noi finanziamo la rete che è più sostenibile. Abbiamo attenzione anche per le pari opportunità, cerchiamo di favorire le presenze femminili davanti e dietro le quinte (sul palco, quindi artiste, ma anche manager o promoter). Sono previste premialità per i soci che programmano più donne e noi stessi, nell’ultima elezione del Cda, abbiamo aumentato le quote rosa: su otto sono cinque le donne entrate nel Consiglio». Il confronto, infine, che non si estrinseca solo con attività come la conferenza di Marsiglia. «Si organizzano scambi tra i vari staff, in stile Erasmus, così si crea una comunità di interscambio». Sul locale, però, Tofoni chiude dicendo che «in zona registriamo il disinteresse di alcuni comuni del Fermano dopo aver ospitato in passato i più importanti artisti della scena internazionale e nazionale (Da Stefano Bollani a Paco de Lucia, Brad Mehldau e Pat Metheny, per citarne solo alcuni). Peccato, non mancano certo le idee e le opportunità». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico