A Kum! Cantiere il confronto tra Furlani e Giglio su pandemia e giovani

Roberta Furlani
ANCONA - Giovedì 29 ottobre, dalle ore 17, in live streaming su www.kumfestival.it Roberta Furlani e Francesco Giglio coordinati da Delia Moraschini saranno protagonisti...

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ANCONA - Giovedì 29 ottobre, dalle ore 17, in live streaming su www.kumfestival.it Roberta Furlani e Francesco Giglio coordinati da Delia Moraschini saranno protagonisti del confronto “Pandemia: la parola piena buca l’abbandono”, terzo appuntamento di Kum! Cantiere, la serie di eventi corollario dell’edizione 2020 di Kum! Festival pensata in collaborazione con Jonas Ancona. La domanda al centro del tavolo composto dalla professoressa Furlani e dal dottor Francesco Giglio, direttore della sede Irpa di Ancona, ruota intorno ai modi con cui ragazze e ragazzi hanno riorganizzato i propri corpi e il bisogno di contatto e aggregazione durante il lockdown, in relazione ad un nuovo modo di vivere la scuola.


Un tempo buio, quello del lockdown di marzo, in cui il mondo veniva rapito da suoni di ambulanze e da immagine di morte, in cui ci si domanda come la parola dell’Altro, seppur attraverso i dispositivi tecnologici, possa esser un mezzo capace di contenere e trasmettere il desiderio di vita al di là del reale mortifero. Inoltre, ci si chiede come la scuola nel suo mandato di crescita culturale, civile, critico e affettivo sia riuscita a trasmettere nel buio della notte una fioca luce attraverso l’ascolto e la parola del maestro, del compagno di banco, seppur in assenza del corpo reale. 
L’idea è quella di mettere insieme la pratica istituzionale di Jonas Ancona, propaggine territoriale dell’associazione fondata nel 2003 da Massimo Recalcati per curare i nuovi sintomi del disagio contemporaneo, dell’Iis Podesti-Calzecchi-Onesti e prendendo in considerazione il vissuto degli adolescenti. «Dai giovani si edificano le generazioni» asserisce Dostoevskij, cogliendo così la radicale importanza della fase di transizione fra infanzia e maturità nello sviluppo e nel futuro della stessa civiltà umana. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico